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LA FEMCA CISL SI “REGIONALIZZA”: MENO VERTICI E PIU’ OPERATORI IN CAMPO

Novità in casa della Femca Cisl del Friuli Venezia Giulia, oggi a congresso a Monfalcone. Nel corso dei lavori, i 130 delegati dei chimici hanno deliberato la "regionalizzazione" della categoria. Un passo importante – cui seguirà nei prossimi mesi anche una forte collaborazione con i metalmeccanici – e che segna una nuova stagione sindacale, improntata ad una maggior presenza degli operatori sui territori e nelle aziende, ma anche ad una visione più globale e, appunto, regionale dei problemi e delle sfide da affrontare. "Con questa decisione ed una struttura di vertice più snella – chiarisce il segretario generale uscente, Davide Battiston – potremo avviare una diversa politica organizzativa dei comparti: regionale e macro regionale per l’energia, trasversale e territoriale per la chimica ed il tessile".

Tuttavia, l’obiettivo dell’azione sindacale – come emerso anche dal dibattito – resta uno soltanto: il lavoro, vera priorità anche per il comparto chimico e tessile, se se considera che, nel solo Friuli Venezia Giulia, sono oltre 3mila i lavoratori coinvolti dalla crisi (tra ammortizzatori sociali e licenziamenti) e almeno una sessantina le aziende in difficoltà o che hanno già chiuso i battenti. "Dobbiamo – commenta Battiston, richiamando anche la firma dell’accordo sulla produttività – considerare il lavoro come un patrimonio da difendere e promuovere anche attraverso la creazione di un contesto favorevole, vale a dire infrastrutture, burocrazia snella, allentata pressione fiscale, contrasto all’evasione e all’illegalità, taglio ai costi e agli sprechi di palazzo". Ma serve anche – per la Femca – a livello regionale ridare centralità all’industria e alle politiche industriali, ricostruendo un manifatturiero forte e capace di fare innovazione e ricerca. "Purtroppo – rincara il segretario – dobbiamo fare i conti con una classe dirigente più orientata allo scambio del consenso, piuttosto che alla gestione produttiva delle attività". Eppure i fronti aperti, così come le opportunità, sono molte. Sul versante della chimica – ancora purtroppo avvolto da un "alone di diffidenza" e da processi burocratici infiniti, malgrado un’attenta legislazione – la crisi pesa perecchio, coinvolgendo anche la subfornitura. "In questi mesi – spiega ancora Battiston – abbiamo messo in campo molti sforzi e qualche risultato lo abbiamo attenuto: così, ad esempio, gli investimenti sul sito della Caffaro, i contratti di solidarietà all’Ideal Standard, l’avvio della produzione alla Sangalli vetro e di realtà farmaceutiche nell’Aussa Corno, la riorganizzazione societaria delle multiutility, accanto alla ricerca di soluzioni per le società dell’acqua, oggi incapaci di sviluppo e investimenti". Restano, tuttavia, alte le preoccupazioni per il settore, con molte crisi aperte, così come per il tessile dove i danni delle delocalizzazioni, della mancanza di regole commerciali reciproche e della contraffazione sono sotto gli occhi di tutti. "In particolare su questo settore – spiega Battiston – è importante ritrovare coerenza ed una forte coesione di tutti gli attori per rimettere in moto un sistema pigro, privo di una volontà sentita di riscatto e cambismento". Ma l’appello della Femca Cisl si rivolge anche direttamente alla politica, chiedendo strategie a capacità di visione complessive. "Altrimenti – chiude il segretario – accadrà di nuovo come sulle proposte fatte per dare un assetto dimensionale alle multiutility, ignorate dalla politica regionale di destra e sinistra per poi ritrovarci a svendere aziende storiche come Acegas o con altre aziende regionali prive di capacità finanziarie per affrontare le prossime gare del gas. La posizione della politica in questi settori è stata scandalosa, ma lo è altrettanto quella parte di sindacato che ha frenato e frena tutt’ora qualsiasi idea di cambiamento".

CRISI DEL SETTORE CHIMICO E TESSILE

 

TERRITORIO

LAVORATORI COINVOLTI

AZIENDE IN DIFFICOLTA’

udinese

1260

9

pordenonese

800

8

Gorizia/Trieste

730

11

Alto Friuli

ca. 200

Una trentina di piccole

TOTALE

3000

60

Ufficio stampa Cisl Fvg