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CISL: PER AIUTARE LE FAMIGLIE, PUNTARE CON DECISIONE SUI CARE GIVER

A fronte dell’aumento dei costi di case di riposo e badanti. Chiesta anche l’approvazione urgente della legge, il 16 al vaglio della Commissione regionale.

Gli aumenti delle rette delle case di riposo e dei costi legati alle badanti rischiano di mettere in difficoltà migliaia di famiglie anche in Friuli Venezia Giulia: per questo è importante intervenire a sostegno delle famiglie rafforzando il sistema assistenziale. Una delle vie su cui Cisl Fvg ed Fnp Cisl spingono con forza è quella dei cosiddetti care giver, a partire da una veloce approvazione di uno dei due disegni di legge, che andranno in Commissione regionale il prossimo 16 gennaio. L’obiettivo prioritario deve essere la valorizzazione dei care giver, figure indispensabili per garantire una serena domiciliarizzazione delle persone più fragili, sostenendo concretamente coloro che decidono di orientarsi su questo tipo di scelta. “La strada – spiegano per Cisl Fvg ed Fnp Cisl, Renata Della Ricca e Renato Pizzolitto – è quella di incontrare le esigenze delle famiglie con anziani a casa, ad esempio destinando le stesse risorse riconosciute alle strutture per l’occupazione di posti letto, per la copertura di tutti quei servizi indispensabili come la fisioterapia e l’assistenza infermieristica. Parliamo, cioè, di un sistema pubblico che, nella visione della Cisl, dovrebbe definire, attraverso un budget di salute, i bisogni dell’anziano e della sua famiglia: non semplici voucher, ma un percorso condiviso e sostenibile per le famiglie, in termini di servizi. In questo modo si creerebbe un sistema di aiuto, che andrebbe ad aggiungersi al Fondo Autonomia Possibile, già previsto per le persone non autosufficienti. In questo quadro si incardina anche la nuova proposta lanciata alla Regione da Cisl Fvg ed Fnp Cisl: valorizzare, con interventi ad ampio spettro, la figura del care giver, spesso donna costretta anche a lasciare il proprio lavoro per accudire gli anziani di casa. “C’è l’esigenza di riconoscere in termini compiuti chi si occupa delle persone non autosufficienti: questo attraverso contributi economici strutturali e congrui, piani di formazione che rilasciano crediti, pacchetti di assicurazione a copertura della responsabilità civile, contrattazione di orari di lavoro in chiave di conciliazione. Quello che chiediamo è di intervenire con una legge ad hoc e nel frattempo prevedere già nella manovra finanziaria di dicembre una dote economica da erogare a chi svolge questo compito tutt’altro che facile, ma indispensabile” – spiegano Della Ricca e Pizzolitto, sottolineando anche come il confronto in atto con l’Assessorato alla Salute sia terreno fertile per rafforzare le tutele degli anziani e delle loro famiglie.

Altro passaggio chiave per la Cisl è quello di dare finalmente gambe a quel Fondo territoriale di previdenza complementare della regione Friuli Venezia Giulia, come assicurazione contro il rischio di non autosufficienza. Una proposta già approvata da oltre un anno dal Consiglio regionale, su istanza della stessa Cisl, e che prende le mosse da una legge regionale già esistente, la 13 del 2012, rimasta al palo al cambio della Giunta e mai dotata di risorse finanziarie. L’idea alla base è, appunto, è l’attivazione di un fondo di previdenza complementare, aperto all’adesione di tutti i cittadini del Fvg, lavoratori e non, ma anche a chi produce reddito in regione. Entro la norma, poi, all’articolo 30, si prevede specificamente la costituzione di un Fondo contro il rischio di Non Autosufficienza, tema cruciale se si pensa che in Friuli Venezia Giulia ci sono circa 38mila anziani non autosufficienti e 44mila a grave rischio di perdita dell’autonomia, una platea molto grande purtroppo in veloce aumento. Guardano, infatti, alle proiezioni, i numeri dei non autosufficienti tenderanno a crescere, superando le 43mila 600 unità nel 2030, 48mila 600 nel 2040 e sfiorando le 60mila unità dieci anni dopo, nel 2050, passando dall’attuale 15,3% al 28,6% nei prossimi venti anni e al 45,3% nei prossimi trenta. “Continueremo a spingere – incalzano Pizzolitto e Della Ricca – perché si dia il via a questo percorso di applicazione di una legge già esistente, che va a beneficio innanzitutto di chi vuole assicurarsi una vita dignitosa in tarda età, ma anche all’intera economia regionale, con il volano che deriverebbe dal Fondo e che potrebbe essere virtuosamente reinvestito, ad esempio, nei servizi socio-assistenziali sul territorio”.