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CARCERE DI UDINE, ANCORA AGGRESSIONI

Ennesima aggressione al personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Udine, quattro agenti finiti in ospedale con lesioni causate dalla condotta violenta di un detenuto che solo pochi giorni fa aveva mandato all’ospedale altri agenti.
L’esagitato scontava in cella singola la sanzione disciplinare infllitta dal Direttore proprio per quei fatti, ma evidentemente continua nella sua condotta squilibrata, anche se ufficialmente non esiste alcun certificato che ne attesti la malattia da parte del Dipartimento di salute mentale di Udine o altro organo competente.
Quindi dalle dinamiche pregresse si desume che il fattore scatenante potrebbe essere la gestione ordinaria di questi soggetti da parte di operatori in divisa.
La FNS-CISL è davvero preoccupata per la sicurezza degli operatori penitenziari ed in particolare per la Polizia penitenziaria, che a nostro parere non dovrebbe gestire persone problematiche e malate dal punto di vista psichiatrico, che dovrebbero trovare sistemazione in luogo appropriato ove poter ricevere le cure necessarie da parte di personale specializzato.
Tali violente aggressioni seguono di poco l’analogo episodio avvenuto a Trieste con altri agenti finiti all’ospedale.
Apprendiamo oggi dalla stampa che le tre R.e.m.s. presenti in regione a Udine, Trieste e Pordenone sono vuote, mentre i nostri colleghi ci segnalano la presenza proprio in quelle sedi di detenuti con questo tipo di problematiche.
A Pordenone invece solo pochi giorni fa si è suicidato un detenuto. Coincidenza vuole che proprio in questi giorni presso il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria si discuta dei troppi suicidi tra i detenuti ma anche tra gli agenti di Polizia penitenziaria.
Non si può lasciare sola l’Amministrazione penitenziaria di fronte a queste problematiche, in una regione che nonostante sia a basso tenore delinquenziale è tra le più sovraffollate d’Italia, con 620 detenuti a fronte dei 476 posti disponibili, mentre la Polizia penitenziaria conta 488 agenti contro i 598 previsti.
Siamo vicini a tutto il personale coinvolto augurando la pronta guarigione, e auspichiamo che episodi analoghi non abbiano a ripetersi.