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MONDO DEL LAVORO DAI CONFINI SEMPRE PIU’ SFUMATI: CRESCE IL BISOGNO DI TUTELE

Il 3° congresso della Felsa Cisl Fvg riconferma Tommaso Billiani alla guida della categoria. Differenza retributiva e smartworking, tra le sfide di domani

Un mondo del lavoro dai confini sempre più sfumati, aperto a sfide epocali capaci di rimettere in discussione il concetto stesso di lavoro autonomo e dipendente; una forte propensione al precariato dei modelli contrattuali, sempre più frammentato nella durata dei rapporti e spesso e volentieri con effetti disgreganti sulla vita del lavoratore, sia dentro che fuori l’azienda. La fotografia del nuovo mercato del lavoro arriva dal terzo congresso della Felsa Cisl Fvg, la categoria dei lavoratori in somministrazione, che oggi conta quasi 1.400 iscritti e che ha riconfermato alla sua guida Tommaso Billiani, durante i lavori del congresso alla presenza del nazionale Mattia Pirulli e della segretaria Cisl Fvg, renata Della Ricca.

Al centro dei lavori non potevano che esserci le nuove sfide dettate dalla pandemia, ma anche da cambiamenti già avviati prima e collegati soprattutto all’utilizzo delle tecnologie. “Un esempio su tutti – commenta Billiani – è lo smartworking, ma pensiamo anche a tutte quelle professioni che iniziano a svilupparsi e diffondersi in un territorio ibrido tra lavoro subordinato ed autonomo, o, ancora a quei mondi che ora cominciano in parte ad avvicinarsi al sindacato, come quelli dei rider, dei driver, degli shopper, persone che, a causa della modulazione alienante del lavoro e della breve durata dell’impiego non fanno nemmeno in tempo a rendersi conto di potersi iscrivere al sindacato e soprattutto di avere dei diritti garantiti”.

Quanto all’identikit del lavoratore precario, sono le proporzioni delle richieste ricevute dalla Felsa Cisl Fvg a segnarne i tratti. Parliamo di persone che si rivolgono agli sportelli regionali della categoria soprattutto per problemi legati alle differenze retributive o per errati inquadramenti (50%), per il superamento dei limiti del contratto di somministrazione (20%) o, ancora per questioni attinenti, ad esempio, al mancato riconoscimento dei premi di risultato (30%). Rispetto ai servizi, invece, la maggior parte delle richieste di assistenza (40%) riguarda le dimissioni e il 20% le pratiche per la disoccupazione. I lavoratori in somministrazione in Friuli Venezia Giulia, al secondo trimestre 2021, risultano 17mila 281, a fronte dei 15mila 361 del trimestre precedente, equamente ripartiti tra italiani e stranieri e con una decisa maggioranza della componente maschile (61% contro il 39% delle donne). Per quanto riguarda le fasce d’età sono interessate soprattutto quelle tra i 25 e 29 (17%) e tra i 30 e i 35 (15%), occupati soprattutto nel settore dei servizi e del terziario, ma anche della metalmeccanica, del legno e del pubblico impiego. E, infine, soprattutto al lavoro in somministrazione che si deve la ripresa delle assunzioni nel mercato del lavoro regionale, con il lavoro a termine e, in particolare, appunto, della somministrazione che rappresenta il 16,3% dei nuovi ingressi.

“Siamo di fronte ad un modo estremamente complesso” – spiega Billiani. “Un modo dove la flessibilità, la temporaneità devono essere regolamentate e, soprattutto, non devono diventare scuse plausibili per lo sfruttamento selvaggio e inaccettabile e per la disgregazione della centralità e dignità della persona e del lavoratore e del lavoro”. E tanti restano i temi  “caldi” per la categoria e per la tutela di questa tipologia di lavoratori; temi cruciali come quello dell’equo compenso, “una battaglia che mira a riaffermare il riconoscimento di valore anche del lavoro autonomo specialmente nei confronti della Pubblica Amministrazione; o ancora quello delle politiche attive, da ricondurre anche nell’alveo della bilateralità di comparto, che non sono solo formazione, ma tutta una serie di attività e servizi finalizzati all’accompagnamento delle persone nelle fasi di transizione e alla creazione di nuovi posti di lavoro; ed, infine, il tema del rilancio di un’occupazione giovanile strutturale e di lungo termine, sganciata dalle sole logiche dei bonus.

Temi sui quali è intervenuta anche la segretaria regionale della Cisl, Renata Della Ricca, richiamando non solo l’impegno della Cisl rispetto ai giovani, anche attraverso il ricambio generazionale interno, ma anche la necessità di un rafforzamento della formazione, come leva strategica per entrare/rimanere ancorati al mercato del lavoro, con la richiesta di rafforzare i percorsi ITS, porta d’accesso privilegiata al lavoro.

In segreteria con Billiani, entrano Gabriele Pingitore e Vanessa Traverso.