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L’Incremento delle ore di Cassa Integrazione Ordinaria

L’Incremento delle ore di Cassa Integrazione Ordinaria, per molti settori della nostra provincia, dal metalmeccanico al legno-arredo, e per altri meno significativi dal punto di vista del numero dei lavoratori occupati, ma non meno importanti per il contributo dato all’economia territoriale, e il ricorso alla mobilità per lavoratori di diverse realtà produttive è stato l’oggetto della discussione nell’approfondita analisi che le categorie del comparto industriale della CISL hanno svolto questa mattina.

La verifica è stata voluta dalla segreteria della CISL, è servita a fare il punto della situazione, comprendere dai diretti interessati che quotidianamente sono in contatto con le aziende e lavoratori la situazione, e sviluppare iniziative atte a contrastare la tendenza attuale.

Dal confronto è emerso che i prossimi mesi con ogni probabilità saranno caratterizzati da nuove difficoltà, con la previsione di un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali per molte realtà produttive.

La negativa situazione di alcune importanti aziende, determinerà ricadute preoccupanti sulle attività produttive della sub-fornitura e dell’indotto che sono presenti e significative nel nostro territorio.

I dati sulla Cassa Integrazione ad oggi sono molto inferiori a quanto si è visto nel recente passato, ciò che più preoccupa, però è che anche in una delle province più dinamiche del Nord Est, appunto la provincia di Pordenone, si rileva un incremento del ricorso agli ammortizzatori sociali.

Per queste ragioni la CISL di Pordenone rifiuta la logica di assistere passivamente a quanto accade; è necessario intervenire per invertire la tendenza, e per questo le principali categorie economiche devono fare “gioco di squadra” per rispondere alle difficoltà attuali.

Il sistema economico locale ha tutte le caratteristiche per reagire, i dati sulle vendite nei mercati esteri sono la dimostrazione che il sistema economico è competitivo e in grado di superare le attuali difficoltà.

E’ necessario che vengano affrontati i nodi strutturali che penalizzano la nostra provincia, in primis la grave mancanza d’infrastrutture che si traduce in maggiori costi ed in minore competitività delle imprese e svantaggi per i cittadini.

La CISL chiede che gli attori economici, sociali e politici svolgano una parte attiva, affinché le conseguenze delle difficoltà attuali non ricadano solo sui più deboli ed in particolare sui lavoratori.
E’ altresì importante che si valorizzi il fattore lavoro; perché la risorsa umana continua ad essere strategica, è necessario investire maggiormente in formazione, politiche di marcheting, politiche del prodotto.
 
Alle istituzioni locali si chiede di assistere i lavoratori colpiti dalle difficoltà congiunturali; le già precarie condizioni economiche dei lavoratori che mediamente percepiscono redditi di mille euro mensili in seguito al ricorso alla Cassa Integrazione o peggio alla messa in mobilità rischiano di provocare una situazione di vera emergenza sociale.

Si tratta dunque di assumere la situazione per quella che è, senza inutili fughe in avanti, senza sterili proteste che lasciano il tempo che trovano, dandoci complessivamente una strategia come sindacato che ponga anche per il nostro territorio la questione del rilancio economico, l’incremento dei livelli occupazionali, l’aumento dei redditi per le famiglie e dei lavoratori in particolare.

La CISL di Pordenone assieme alle categorie è e sarà in prima fila affinché il lavoro ed i lavoratori tornino al centro delle questioni del nostro territorio.

Segreteria UST CISL
Pordenone
Daniele Morassut