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Gorizia rischia di perdere anche la sede Inpdap

E’ quanto denunciano in una nota Cgil Cisl e Uil dell’Isontino

Nei giorni scorsi i dipendenti della sede provinciale Inpdap di Gorizia si sono riuniti in assemblea per discutere quanto previsto dalla deliberazione numero 226 dello scorso 22 settembre, assunta dal presidente dell’Istituto, in merito al previsto accorpamento di funzioni dirigenziali tra la sede di Gorizia e la sede di Pordenone.
«Dalla prima lettura del provvedimento – si legge in un documento a firma delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil – è emersa forte perplessità su un accorpamento che vedrebbe coinvolte due sedi provinciali che distano l’una dall’altra quasi 100 chilometri, che non si presentano quali province confinanti e che, soprattutto, rappresentano un territorio caratterizzato da realtà economiche e storiche molto diverse tra loro».
«L’accorpamento della sede di Gorizia a quella di Pordenone suscita preoccupazione perché – si affrettano a precisare i sindacati – ripercorre la via già intrapresa da alcune pubbliche amministrazioni (Banca d’Italia, Direzione provinciale del Tesoro, Uffici postali) ovvero la chiusura delle sedi provinciali con il conseguente depauperamento, nell’ambito dei servizi pubblici, di un territorio di confine caratterizzato da specifiche peculiarità sociali, economiche e culturali».
La sede di Gorizia gestisce un bacino d’utenza di circa 20.000 persone tra iscritti e pensionati che, per effetto del nuovo assetto organizzativo, «perderebbero la possibilità di usufruire con immediatezza e facilità di servizi indispensabili. Si evidenzia, inoltre, la contraddizione della determinazione 226 rispetto al Piano industriale dell’Istituto e alle linee strategiche delineate che prevedono – ricordano le organizzazioni sindacali – l’avvicinamento di funzioni e strutture al cittadino-utente attraverso un’organizzazione efficace e capillare del territorio».
I lavoratori rendono noto quanto sopra «a tutti i soggetti interessati, istituzioni pubbliche, associazioni, cittadini affinché – conclude la nota – ne siano informati e acquisiscano consapevolezza circa il ridimensionamento della sede provinciale Inpdap del capoluogo isontino».