Fim Cisl, giù le mani dall’accordo Lucioli-De Bona
All’indomani delle dichiarazioni di Uil e Cgil
Il segretario Umberto Salvaneschi: "Il paragone Marchionne? Un facile slogan"
Il "paragone Marchionne"? Proprio non regge; non almeno per l’accordo siglato tra la concessionaria Fiat Lucioli e il gruppo veneto De Bona. Assimilare tutto alla vicenda torinese ormai è uno sport molto praticato, uno logan che affascina, ma che la realtà smentisce. Il segretario della Fim Cisl giuliana, firmatario, assieme all’Ugl, dell’accordo proprio non ci sta alle dichiarazioni apparse ieri di Uil e Cgil. "Forse – commenta Umberto Salvaneschi – non si ricorda o non si vuole ricordare qual’era il punto di partenza, con la Lucioli in liquidazione. I dati sulle vendite dell’ultimo periodo parlano chiaro: senza un acquirente e senza accordo oggi saremmo qui a parlare di altri 56 posti di lavoro persi in città. Saremmo qui a trovare soluzioni sociali e a vivere il dramma di 56 famiglie con figli e mutui a carico". "Abbiamo lavorato e stiamo lavorando – aggiunge Salvaneschi – per scongiurare il peggio. Ma c’è di più. "Sparare a zero quando si abbandona il tavolo delle trattative è fin troppo facile" – si legge in una nota della Fim, che ricorda come non solo Fiom e Uilm abbiano lasciato la trattativa prima della sua conclusione, ma anche come non abbiano espresso nessuna alternativa. Compito del sindacato non dovrebbe essere quello di ricercare fino in fondo soluzioni? Salvaneschi poi spinge oltre. "E’ singolare – afferma – sentire il segretario della Uil parlare di Marchionne quando al tavolo lui non c’era. E altrettanto anomal, se non imbarazzante, è stato scoprire, solo alla fine della seconda giornata di trattative, che la persona da lui delegata al tavolo non aveva in realtà delega alla firma!". "Per chiarezza – aggiunge il segretario della Fim – va anche detto che ad un certo momento delle trattative era stata unanimemente richiesta da tutte e quattro le sigle sindacali come indispensabile ed essenziale l’accettazione su base volontaria da parte di tutti i lavoratori della transazione individuale per poi passare alla successiva firma dell’accordo. Poi di colpo ai soliti noti questo non andava più bene, ma non è una novità!". Tuttavia la Fim non può domandarsi come mai, da altre parti, analoghi accordi siano stati siglati anche dalla Fiom, mentre per la Lucioli si parla di patto scellerato, perdita di diritti e ingiustizie.
"Alla Lucioli – entra nel merito Salvaneschi – tutti i lavoratori hanno compreso la drammaticità della situazione e agito con grande senso di responsabilità e solidarietà. L’accordo non pregiudica assolutamente gli ammortizzatori sociali, nè altri diritti,come affermano quelli capaci soltanto di arroccarsi dietro sterili e improduttivi no".
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
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