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MONDO ABS: OGGI ALTRE 8 ORE DI SCIOPERO

La protesta contro Pulitecnica Friulana: incrociano le braccia i lavoratori che operano all’interno delle Acciaierie Bertoli Safau, nel reparto “Sutton”

Oltre alle problematiche legate ai protocolli di sicurezza per la prevenzione del contagio COVID-19, al servizio mensa e alle page differite, rispetto a cui i lavoratori hanno già manifestato il loro dissenso con lo sciopero dei giorni scorsi, sono molte le criticità che gravitano attorno Abs, con i lavoratori delle ditte in appalto, che per molti versi, operano in condizioni ancora più complicate. Parliamo di

lavoratori di aziende dove spesso non ci sono relazioni sindacali, dove tutte le decisioni vengono prese unilateralmente dal datore di lavoro, senza mettere al primo posto la salute, la sicurezza e il rispetto dei propri dipendenti.

Paghe orarie quasi dimezzate rispetto ai lavoratori di ABS, niente protocolli di sicurezza condivisi per il contrasto al COVID-19, livelli di inquadramento inadeguati alle mansioni e alle responsabilità assegnate, grossissime problematiche con il servizio mensa: questi sono solo alcuni esempi dei problemi che riguardano in modo particolare i lavoratori della PULITECNICA FRIULANA che operano all’interno delle Acciaierie Bertoli Safau, nel reparto SUTTON.

“A settembre scorso – racconta per la Fim Cisl, Alin Stan – abbiamo inviato una lettera all’azienda per denunciare il grave dumping salariale che il lavoratori di Pulitecnica Friulana stanno subendo all’interno del cantiere ABS. Durante i successivi incontri con la direzione aziendale, purtroppo, non abbiamo registrato alcuna disponibilità a trovare soluzioni utili a garantire retribuzioni e tutele dignitose per i dipendenti in appalto, motivo per il quale, sabato 30 gennaio 2020, i lavoratori della Pulitecnica Friulana hanno incrociato le braccia”.

La Pulitecnica Friulana – si legge in una nota della Fim Cisl – in risposta a tale iniziativa, anziché continuare la trattativa, ha iniziato a trasferire i lavoratori in maniera ritorsiva, con l’intento di spaventarli e dissuaderli dalle legittime richieste.

Tale atteggiamento risulta inaccettabile, motivo per il quale sono state proclamate per oggi ulteriori 8 ore di sciopero su ogni turno di lavoro.

“Siamo ben consapevoli – commenta Stan – di cosa comporti bloccare una linea molto importante nel processo della produzione dell’acciaio, ma ciò diventa purtroppo inevitabile laddove un’azienda come la Pulitecnica Friulana si rende indisponibile ed incapace di rispettare i diritti dei propri dipendenti. Le nostre azioni continueranno fino a quando i dipendenti della PF vedranno riconosciuti tutti i loro diritti in economici e normativi, viste anche le verifiche in atto in merito alla legittimità dell’appalto”.