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CISL FVG, CRISI ABITATIVA DA SCONGIURARE CON AZIONI TEMPESTIVE

Pandemia e guerra rischiano di innescare una vera e propria emergenza. Il Sindacato chiede un confronto a stretto giro con l’assessore Pizzimenti: istituire una task force su un tema così cruciale.

Crisi abitativa dietro l’angolo anche per il Friuli Venezia Giulia se non si interverrà subito con azioni e misure volte a contenere le pesanti ricadute della pandemia, che ha, e continua a impoverire molte famiglie. Una situazione – quella della casa – già al limite e che è destinata ad aggravarsi anche a causa della guerra in Ucraina, con l’arrivo, già iniziato, di migliaia di profughi. A lanciare l’allarme-casa è la Cisl regionale, che chiede all’assessore Pizzimenti di aprire un confronto sul tema dell’edilizia abitativa e di istituire una vera e propria task force per gestire non solo le situazioni emergenziali dell’immediato, ma anche pianificare l’utilizzo delle risorse previste dal PNRR. “Tra imprese fallite, abitazioni invendute, esecuzioni immobiliari e morosità – commenta per la Cisl Fvg, la segretaria Renata Della Ricca – credo che l’edilizia sia uno dei settori più colpiti, che sconta anche la mancanza di interventi decisi e che necessita di una attenzione rinnovata”. A fotografare una situazione certamente in divenire sono alcuni dati raccolti dal Sicet, il sindacato degli inquilini della Cisl. L’aumento della povertà causato da una consistente diminuzione di reddito delle famiglie, il progressivo aumento degli sfratti per morosità incolpevole e la difficoltà di accesso al credito, hanno fatto impennare le richieste di alloggio di edilizia residenziale pubblica, con attualmente circa 4mila domande pendenti per le Ater del Friuli Venezia Giulia. “Se si considera – incalza Della Ricca – che, ad esempio, l’Ater di Trieste assegna tra i 200 e i 300 alloggi, pur con una domanda di dieci volte superiore, è chiaro che siamo di fronte ad un problema. Tanto più se si considera la quantità di appartamenti sfitti perché non idonei ad ospitare le persone. Voci ci dicono che solo a Trieste parliamo di più di un migliaio di unità abitative. Un controsenso, tenuto anche conto non solo dei bisogni delle famiglie, ma anche del volano che si potrebbe creare attorno anche alle piccole imprese del mondo artigiano dell’edilizia per tutto ciò che concerne le ristrutturazioni e le manutenzioni”. “Allo stesso modo – esorta per il Sicet, Giorgio Gortani – sarebbe estremamente utile potenziare la frequenza delle commissioni comunali di assegnazione degli alloggi (ad esempio, quella di Trieste si è riunita una sola volta nel 2021, assegnando una decina di abitazioni a fronte di una cinquantina di richieste) e riattivare nel contempo l’osservatorio regionale, istituito con legge del 2016, che aveva lo scopo, attraverso il contributo di tavoli territoriali, di monitorare la situazione, fornire proposte ed esaminare progetti di sviluppo abitativo, in modo da avere una fotografia quanto più precisa possibile e sopperire ad eventuali criticità”. La crisi abitativa – per la Cisl Fvg – è la cartina di tornasole di una povertà che sta diventando, anche in regione, sempre più diffusa, come ad esempio, rilevano alcuni dati del Caf Cisl Fvg, con un incremento sostanziale delle fasce di reddito più basse. Su 111.081 730 campionati dal Centro di assistenza fiscale della Cisl Fvg nel 2021, ben 36.022 riguardano chi dichiara tra i 10mila e i 20mila euro (+4,59% sul 2020) e 17.457 sono le persone con reddito tra gli 0 e i 10mila euro (+11,71%). Quanto alla casa, questa si conferma in Friuli Venezia Giulia come il bene rifugio per eccellenza, con la proprietà privata che supera il 75% del patrimonio immobiliare abitativo, con 69.959 possessori di abitazione principale (sempre sui 111.081 dichiaranti 730 del Caf Cisl FVG), in sensibile aumento rispetto al 2020 (+2,38%). Tuttavia non si può non evidenziare come si stia registrando anche una forte crescita soprattutto dei nuclei familiari ISEE in affitto, passati da 15.567 nel 2020 (su un campione di 59.569 dichiarazioni) a 18.793 nel 2021 (su una campione di 53.377), ovvero +20,72%. “Credo che la situazione degli alloggi Ater, ma anche la propensione delle famiglie verso l’affitto, oltreché l’andamento delle morosità, debba far riflettere, anche alla luce delle ingenti risorse previste dal PNRR su questa voce. Ci risultano oltre 61milioni 800mila euro destinati al Friuli Venezia Giulia sul fronte dell’edilizia, da qui al 2026, ripartiti anche sulle varie Missioni del Piano di Ripartenza e Resilienza. Come Cisl Fvg riteniamo che queste risorse siano fondamentali e che il loro utilizzo vada programmato tenendo conto della fotografia reale, che oggi non è del tutto chiara, anche dell’abitare”. “In particolare –  prosegue Della Ricca – un’attenzione particolare andrebbe riservata al capitolo della rigenerazione urbana ed housing sociale, ovvero a sostegno di tutte quelle politiche per l’abitazione a prezzi più bassi e sostenibili, concreta risposta anche alle tasche sempre più leggere delle persone”. Resta, infine, aperta la questione dell’efficacia dei vari provvedimenti messi sino ad ora in campo anche dal Governo, come, ad esempio, il Fondo Garanzia Mutui prima casa, lanciato da pochissimo, e il Fondo affitti 2022. “Al di là di queste misure, di cui chiediamo contezza anche al governo regionale in modo da capire il loro reale utilizzo da parte degli utenti del Friuli Venezia Giulia e poterli calibrarli di conseguenza (ad esempio le agevolazioni under 36 o il fondo sugli affitti), come Cisl Fvg e Sicet riteniamo prioritario intervenire su alcuni passaggi fondamentali: dallo sviluppo dell’edilizia sociale, al canone concordato per l’intero settore delle locazioni, senza contare la necessità di accrescere l’offerta di edilizia ERP con canoni sostenibili e stabilire dei sistemi di regolazione per l’esecuzione delle procedure di sfratto, sapendo che le proroghe tampone non sono risolutive” – concludono Della Ricca e Gortani.