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VERSO UN TAVOLO PERMANENTE PER IL LAVORO TRANSFRONTALIERO

Entra nel vivo il Progetto Euradria 2019, finanziato dalla Commissione Europea, che unta a superare gli ostacoli della mobilità. A Trieste, faccia a faccia tra Istituzioni del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia.

Friuli Venezia Giulia e Slovenia a confronto, grazie al summit organizzato nell’ambito del progetto europeo Euradria 2019: a Trieste va in scena il faccia a faccia tra le principali istituzioni dei due Paesi confinanti, con l’obiettivo di analizzare su un tavolo comune, le problematiche che ancora oggi, di fatto, ostacolano la mobilità dei lavoratori.

Le tematiche sollevate vanno dai trattamenti fiscali e previdenziali alla gestione delle malattie professionali, della disoccupazione e degli assegni familiari, e interessano oltre 10mila persone in entrata e uscita tra la nostra regione e la vicina Slovenia. Questioni quotidiane con fortissime ricadute sul territorio, basti pensare che negli ultimi mesi, il solo Patronato Inas di Nova Gorica e Capodistria ha raccolto – come riferisce la direttrice Katija Terpin – 199 richieste di assistenza, tra assegni familiari (127 casi), disoccupazione (34), malattia (21), infortunio (14) e disabilità (3).

Casi dietro i quali ci sono storie di persone vere, frontalieri per scelta o necessità, che lavorano in uno Stato, ma risiedono in un altro e che, per definizione legislativa, si spostano almeno un giorno alla settimana. Storie come quella di Sandy, artigiano sloveno, oggi disabile e con “l’eterna sensazione di avere una frontiera dentro”; o quella di Martin che lavora in Italia come operaio e che ha lottato per gli assegni familiari, dovendosi occupare di un figlio paralizzato a seguito di un banale incidente domestico; o, ancora, la storia di Stefan, tornitore rimasto senza due dita e imbrigliato nella burocrazia di confine del riconoscimento dell’infortunio. “Troppo spesso – commenta a caldo Katija Terpin – vengono da noi lavoratori totalmente ignari dei propri diritti oppure ci contattano quando ormai è troppo tardi per poterli aiutare: eppure basterebbe un po’ di informazione in più” Informazioni che oggi, grazie al progetto Euradria, finanziato dalla Commissione Europea e che vede capofila la Regione Autonoma Fvg, tramite la Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia, vengono veicolate non solo dagli InfoDesk aperti dai partner, tra Italia e Slovenia e dedicati ai lavoratori e agli imprenditori, ma anche attraverso iniziative “tecniche” come quella odierna.

“Con questa azione progettuale – spiega il coordinatore Luciano Bordin, segretario della Cisl Fvg – non chiediamo alle Istituzioni dei cambiamenti legislativi, che non sarebbero possibili a questo livello amministrativo, bensì di prendere atto delle problematiche esistenti e trovare assieme percorsi e momenti di conoscenza reciproci per cogliere o individuare buone pratiche da diffondere a tutti gli operatori. Questo sapendo che il permanere degli ostacoli non produce l’effetto di dissuasione alla mobilità delle persone ma piuttosto favorisce il perpetuarsi di un mercato del lavoro irregolare con tutte le conseguenze che a questo si accompagnano: diminuzione dei diritti dei lavoratori, concorrenza sleale tra imprese e un danno alla collettività dei due paesi in termini di contribuzione previdenziale e gettito fiscale”.

“La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in qualità di capofila del progetto, si fa portavoce di quanto condiviso nella giornata odierna da parte del partenariato e dei partecipanti di alto livello. E’, infatti, nostra intenzione porre in essere tutte le azioni atte a garantire che i tavoli di lavoro organizzati oggi diventino permanenti. La Regione Fvg, assieme ai partner, ha presentato, a valere sul Programma della Commissione Europea EaSi, una proposta progettuale volta ad assicurare la continuazione di questo progetto così concreto e siamo pertanto in attesa di conoscere l’esito” – aggiunge Alessandra Miani, p.o. Direzione Lavoro Regione Fvg.

Alla tavola rotonda, oltre a tutti i partner di progetto, hanno partecipato attivamente, confrontando le proprie esperienze e prassi e manifestando pieno supporto al tavolo in costruzione, per il Friuli Venezia Giulia, i rappresentanti di Inps, Inail, Autorità Portuale di Trieste, Università degli Studi di Trieste, Camera di Commercio della Venezia Giulia, Azienda Sanitaria universitaria integrata di Trieste e Confagricoltura. Per la Slovenia, i referenti di Center za Socialno Delo, Zavod za zdravstveno zavarovanje Rep. Slovenije, Zavod za pokojninsko in invalidsko zavarovanje Slovenije, Finančni Urad Republike Slovenije, Eures Slovenia, Zavod Republike Slovenije za zaposlovanje.

 Il progetto Euradria 2019, è capofilato dalla direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, finanziato dalla Commissione Europea – Direzione Generale Occupazione, Affari sociali e Inclusione ha un budget di 431.421,41 euro e riunisce le principali associazioni sindacali e datoriali del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia.