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I LAVORATORI DELL’AGRO-ALIMENTARE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Fra le migliaia di lavoratori che oggi stanno garantendo la sopravvivenza del sistema sociale ed economico ci sono anche  loro: le lavoratrici ed i lavoratori dell’agro-alimentare. Migliaia di piccoli grandi ‘eroi’ che seppur non combattendo sul fronte duro e rischioso della sanità e dell’assistenza, garantiscono un servizio indubbiamente di prima necessità.

Donne e uomini che con grande professionalità producono e trasformano ogni bene necessario all’approvvigionamento degli scaffali dei nostri supermercati e negozi, dalla frutta alla verdura, dal pane al latte, dalla pasta ai dolci, dall’acqua al vino, dalla carne al pesce, ecc… per la nostra necessaria alimentazione e e non solo. Avere anche oggi, in una situazione di emergenza senza paragoni dal dopoguerra,  gli scaffali riforniti di beni primari, vuol dire anche dare serenità ai cittadini che non devono affannarsi in un panico collettivo per il rifornimento di prodotti alimentari e non solo: una certezza, da non sottovalutare, che riteniamo possa comunque rinfrancare gli animi delle persone che stanno vivendo una situazione innimaginabile solo qualche settimana fa. Questa nuova realtà pone tutti allo stesso start, perché c’è chi garantisce a tutti ed in egual misura ciò che è indispensabile, tutti in fila ordinata alle entrate dei negozi dove le diversità si annullano: i pari bisogni eliminano le varie differenze dall’età, al ceto sociale, all’etnia… Verrebbe da dire: finalmente uniti dalle stesse priorità. Tutto ciò è possibile perché ci sono Lavoratrici e Lavoratori che ogni giorno escono dalle proprie case con pacato ed ordinato senso del dovere e si recano nelle aziende che producono o trasformano beni  alimentari, chiedendo come contropartita garanzie per la propria salute e sicurezza, ma soprattutto, di poter lavorare in un luogo protetto da eventuali contagi.

In tutto il nostro territorio, riscontriamo che le aziende di questo settore si sono attivate con sollecitudine e attenzione per garantire misure di sicurezza all’avanguardia, redigendo protocolli in cui i Comitati aziendali, previsti dal DPCM, non sono di facciata ma percorsi condivisi a tutela della salute di tutti gli addetti nei luoghi di lavoro, al fine di contrastare con forza l’emergenza sanitaria del covid-19. In questa fase, come OO.SS., abbiamo visto e stiamo vedendo un cambio di passo e speriamo di mentalità fra chi fa impresa: condividere che il bene comune passa soprattutto anche attraverso il bene dei dipendenti. Finalmente è una visione diversa, più collettiva e inclusiva.

Questo pensiero unitario di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil va a loro, agli attori principali: lavoratrici e lavoratori, Rsu e Rls che nel quotidiano si prodigano con grande senso civico e sociale in attività che pur non avendo visibilità sui media, sono parte fondamentale dell’odierno ordine sociale.

Infine un appello corale ai consumatori: preferite nei vostri carrelli i prodotti locali, per sostenere una filiera genuina che parte dalla nostra terra e arriva alle nostre tavole; sensibilizzando al  massimo rispetto per le lavoratrici e lavoratori che stanno garantendo gli approvvigionamenti e la distribuzione dei prodotti. Oltre alla nostra salute infatti, siamo tutti chiamati a tutelare la salute altrui.

 

 

FAI CISL FV

Claudia Sacilotto

FLAI CGIL FVG

Michela Martin

UILA UIL FVG

Pier Paolo Guerra