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I DIRITTI DEI PIU’ PICCOLI DOVE SONO?

Tra qualche giorno si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma purtroppo sono ancora molti moltissimi i minori vittime di abusi e di violenze.

La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.  Sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione. In Italia la sua ratifica è avvenuta nel 1991.

Nostro malgrado – afferma Claudia Sacilotto segretaria regionale della CISL con delega alle pari opportunità – riscontriamo che, nonostante vi sia un generale consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli, ancora oggi – purtroppo – molti bambini e adolescenti, anche nel nostro ‘evoluto’ Paese, sono vittime di violenze o abusi. Le statistiche fornite dal UCIPEM in occasione del congresso nazionale che si è tenuto a Termoli in questi giorni dimostrano, che una ragazza su quattro e un ragazzo su sei subiscono violenze di vario genere da parte degli adulti. E purtroppo questo fenomeno non esclude la nostra regione, continua la sindacalista.

Secondo l’art. 34 della Convenzione sui diritti dei bambini, firmata a New York il 20.11.1989, i bambini hanno diritto ad essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso sessuale.

Se questo è quanto recita la Convenzione a tutela dei minori, è veramente di difficile comprensione ‘il verdetto’ emesso dal Tribunale di Udine in questi giorni, commenta Renata Della Ricca responsabile della CISL friulana, che ha accolto, la richiesta di patteggiamento proposta dal difensore con il consenso del PM, per il nonno che avrebbe molestato una ragazzina di soli 14 anni, portando la pena a due anni di reclusione con il beneficio della sospensione della pena stessa.

C’è stato pure la proposta di un risarcimento dei danni… sia per la madre che per la ragazzina. Veramente sorprendente, incalza Della Ricca. Non bastasse pare fossero pure ‘gesti affettuosi mal interpretati’.

La violenza ha un effetto devastante sui bambini, sostiene Della Ricca, esponendoli a danni permanenti per la salute, lo stato emotivo, cognitivo e sociale. Dati statistici rilevano che la violenza può generare altra violenza e questi bambini hanno maggiori probabilità di ricaderne come vittime o diventare loro stessi autori.

Dove sia la giusta pena in questa triste vicenda… è una domanda senza risposta, afferma Claudia Sacilotto. Da piccoli tutti noi abbiamo imparato – nella storia di cappuccetto rosso – a non fidarci del ‘lupo’…, non certo della nonna/nonno a cui una nipotina si sente particolarmente affezionata.

La pena inflitta, a fronte della gravità dei fatti denunciati, sostengono Sacilotto e Della Ricca, compiuti appunto da un familiare stretto e adulto, a nostro avviso, è tanto incomprensibile quanto poco educativa.

Le pene devono invece essere esemplari per fatti così gravi che, non escludono certo un percorso di sostegno psicologico per il fautore.

Il soggetto da tutelare deve resta in primis – come previsto dalla Convenzione ONU – il minore, in questo caso una ragazzina di soli 14 anni, a cui va tutta la nostra solidarietà e affetto.