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LA NOSTRA FAMIGLIA, I LAVORATORI DI UDINE VINCONO LA CAUSA

Ottenuto il riconoscimento dell’adeguamento contrattuale atteso da 14 anni. Sentenza apripista, ora si attendono le udienze di Pordenone

Una bella vittoria, quella ottenuta lo scorso 15 settembre, dai lavoratori dell’Associazione La Nostra Famiglia di Udine, che, sostenuti nell’azione legale dalla Cisl Fp del Friuli Venezia Giulia, si sono visti riconoscere dal Tribunale di Udine, in funzione di Giudice del Lavoro, il riconoscimento di un adeguamento contrattuale atteso da 14 anni.

Si tratta – riporta una nota della categoria sindacale – di un provvedimento apripista, il primo a livello nazionale, che si colloca all’interno di una vertenza sindacale che da quasi due anni vede coinvolti i lavoratori de La Nostra Famiglia di tutta Italia, in risposta alla decisione della proprietà di modificare in termini peggiorativi il contratto di lavoro del personale non medico. A differenza di altre strutture della sanità privata che l’8 ottobre 2020 hanno visto finalmente riconosciuto il rinnovo contrattuale, La Nostra Famiglia ha scelto di non riconoscere al personale non medico il rinnovo e di passare ad una soluzione peggiorativa. In particolare sono state le nuove soluzioni orarie e salariali imposte dall’Associazione ad aver acuito il conflitto tra le parti, portando circa 400 lavoratori in tutta Italia ad intraprendere azioni legali.

In una prima fase – ricorda la nota della Fp Cisl Fvg – la mobilitazione dei lavoratori, sostenuti dalle organizzazioni sindacali, aveva portato all’apertura di un tavolo di trattativa con la conseguente sospensione temporanea dell’applicazione del nuovo contratto. Nonostante la disponibilità delle organizzazioni sindacali ad arrivare a un accordo, la proprietà aveva deciso unilateralmente di interrompere la trattativa, di revocare la sospensione e procedere all’applicazione del contratto peggiorativo. A quel punto le organizzazioni sindacali hanno deciso di sostenere in tutti i territori dove sono presenti sedi de La Nostra Famiglia, le iniziative legali. Primo ad andare in udienza, è stato un gruppo di lavoratori del centro di Pasian di Prato, con al fianco la Cisl Fp e l’avvocato Lorenzo Gennari: a questi lavoratori è stato riconosciuto il diritto ad una parte degli arretrati e della retribuzione non corrisposta.

Una prima vittoria – chiude la nota cislina – che dà speranza ai lavoratori di poter vedere adeguatamente riconosciuti la propria professionalità e i propri diritti, un grande risultato per la Cisl Fp regionale che ha dimostrato prontezza, concretezza e vicinanza ai lavoratori. Ora si attendono le udienze, previste per i prossimi mesi, anche presso il Tribunale di Pordenone, con l’auspicio che la sentenza di Udine possa fare da apripista e convincere l’Associazione a riconsiderare le proprie posizioni.