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La Cisl: «La manovra impone sacrifici necessari»

Una manovra economica necessaria, anche se migliorabile, dove in positivo si evidenziano «la lotta all’evasione e alla patologia dei costi istituzionali e degli sprechi della politica, sulla esclusione di tagli alla sanità e sulla limitazione degli interventi sulle pensioni alle sole finestre di uscita», ma per la Cisl, che ieri ha riunito il consiglio generale alla casa dello studente, rimane grave «il blocco dei contratti nazionali del pubblico impiego e della sicurezza».
Sono due dei concetti approfonditi ieri dal segretario provinciale della Ust Cisl, Arturo Pellizzon, dal nazionale Maurizio Petriccioli, e dal docente di economia dell’università di Udine Stefano Miani.
In apertura Pellizzon ha presentato le principali novità previste dalla manovra economica e le ricadute che ci saranno sul mondo del lavoro, e si è dichiarato preoccupato per la lentezza della ripresa economica che rende lungo ed incerto il riassorbimento dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali e aggrava la disoccupazione strutturale, particolarmente di giovani e donne, e che colpisce pesantemente anche la provincia di Pordenone.
L’ampio dibattito e il qualificato intervento del professor Stefano Miani hanno ulteriormente evidenziato che la manovra del governo deve essere valutata nel contesto della difesa della stabilità dell’Ue e della fragilità dell’Italia per l’enormità del suo debito pubblico, per sostenere il quale è decisiva la fiducia dei mercati finanziari, come condizione essenziale per tutelare il bene comune del Paese, il lavoro, i salari e le pensioni, e il welfare. Per tali ragioni, la Cisl considera «i sacrifici imposti come necessari ad evitare situazioni peggiori per la tenuta del Paese».
Petriccioli ha quindi concluso ribadendo come sia «necessario affrontare subito e con decisione il problema della crescita, degli investimenti e della ricerca, decisive per l’occupazione e la diminuzione del debito pubblico. Non rinviando più le riforme strutturali a partire da quella fiscale, nel cui ambito vanno rafforzati gli strumenti di contrasto all’evasione e introdotte nuove forme di tassazione sui consumi, sulle rendite speculative e sui grandi patrimoni per compensare la riduzione del prelievo su salari e pensioni».