Fvg, la Cisl lancia la sfida: più lavoro e meno fisco
Fronte compatto tra Sindacato e categorie economiche
Fania: "Rimbocchiamoci tutti le maniche: la vera emergenze è l’occupazione"
La Cisl regionale lancia la sfida sui temi del futuro: più lavoro, più salario, meno fisco, un programma cui mettere mano subito tanto a livello nazionale che locale, possibilmente con la collaborazione dei soggetti economici.
La Cisl, dunque, si mobilita con oltre 600 persone, tra quadri e delegati, oggi riuniti al Tomadini di Udine per fare il punto: di fronte alla perdita di competitività del Paese e della Regione occorre una ricetta fatta di azioni e strumenti concreti, ma anche allenze forti. La mano tesa viene colta da Confindustria, Api, Cooperative, Confartigianato, tutte attorno al tavolo promosso dsl Sindacato, che spinge su una serie di priorità. Prime fra tutte, il lavoro che non c’è. "La vera emergenza – spiega il segretario generale Giovanni Fania – è l’occupazione. Alla timida ripresa dell’economia cui stiamo assistendo non corrispone una ripresa dei posti di lavoro. Bene, gli ammortizzatori sociali, ma ora occorrono politiche attive mirate alla ricollocazione e alla stabilità occupazionale di quei 60mila lavoratori che in regione sono stati coinvolti dalla crisi e per i giovani che faticano impiegarsi (1 su 4 è senza lavoro e scende dal 30% al 10% la percentuale di quelli che non lo trovano) e sono sempre più costretti al part time involontario. Sui giovani non servono, come dice qualcuno, nuove leggi, ma applicare e finanziare quelle che già ci sono". La situazione – emerge dal confronto e dagli interventi di cassa integrati, lavoratori con contratti di solidarietà, donne e pensionati – non è rosea, il futuro spaventa, ma non è tempo di essere pessimisti. "La crisi – commenta Fania – non è affatto finita ed occorre rimboccarsi le maniche, attivando tutti gli strumenti a disposizione e spingendo su alcuni acceleratori: infrastrutture materiali ed immateriali, contrattazione di II livello per aiutare le imprese e i lavoratori, prevedendo ad esempio sgravi finalizzati alla crescita dimensionale, all’innovazione, all’occupazione; incontro domanda/offerta più efficace, formazione in base alle aspettative delle aziende, strumenti finanziari della regione più mirati nella loro mission". Obiettivi condivisi appieno anche dalle categorie economiche, compatte sulla necessità di interventire sui regimi di tassazione sia delle imprese che dei lavoratori (quelle italiane sono tra le più alte in Europa), di allentare la pressione fiscale e i costi sul lavoro, ma anche di dare battaglia sia all’evasione, sia agli sprechi ed ai costi, ad esempio, della politica. E se, in particolare, per il presidente di Confindustria Calligaris, la chiave per recuperare competitività e sviluppo sta nel federalismo fiscale, nella contrattazione di II livello e nella cultura della collaborazione tra imprese e lavoratori, per Zamparo della Piccola Industria occorre anche puntare allo snellimento delle procedure burocratiche, facendo convergere gli interessi, mai come oggi coincidenti, di imprese e lavoratori. Tuttavia, la ricetta per uscire dalla crisi e soprattutto per dare nuovo slancio all’economia passa anche – stando a Maring della Lega Coop – per le aggregazioni finalizzate a superare il nanismo delle nostre imprese , oltre che per la formazione scolastica, secondo Tilatti, e ancora – unanimemente – per una politica, abbandonati gli scandali, torni a fare il suo mestiere. A riassumere il senso della gionata è il segretario nazionale della Filca Cisl, Domenico Pesenti: "C’è bisogno di un progetto complessivo di sviluppo solidale, con più lavoro per le persone, più salario e emno fisco, con un rinnovato patto fiscale che faccia pagare le tasse a tutti. Servono più investimenti per creare occupazione e soprattutto per creare sviluppo ci vuole quella coesione sociale che può essere garantita anche dalla riforma del fisco".
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
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