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CGIL, CISL, UIL SU IRIS ENERGIA: CONTRARI ALLA VENDITA

Decisione che non convince i Sindacati: così non si salvaguarda l’Isontino e l’occupazione
I segretari: “Non vorremmo che fosse il preludio ad altre scelte sconsiderate”

Gorizia, 3-9-2008

Sconcertati e preoccupati sul futuro di Iris: all’indomani dell’incontro – sollecitato dalle organizzazioni sindacali – con la multiutility isontina, i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Liva, Umberto Brusciano e Giacinto Menis non fanno sconti all’azienda. “Quello che ci lascia perplessi – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – sono sia le scelte di metodo che di merito di Iris e della proprietà: da un lato, cioè, il mancato coinvolgimento nei processi decisionali dei Sindacati, rispetto a quanto accaduto in passato con la costituzione della stessa Iris, e dall’altro, la semplicistica adesione all’ipotesi della vendita”.

A non piacere a Cgil, Cisl e Uil, infatti, è la decisione adottata dalla proprietà di procedere alla vendita di Iris Energia (sia pur con asta pubblica), abbandonando troppo frettolosamente la strada dell’aggregazione con altre realtà che avevano già manifestato interesse  e  – a detta dei Sindacati – preferibile per salvaguardare il territorio, i cittadini, oltre a tutelare i livelli occupazionali di Iris nel suo complesso.

“Ci sorprende l’iter con cui si è arrivati alla decisione di vendere – spiegano Liva, Brusciano e Menis – tenuto conto che in origine era stato dato mandato proprio al Presidente di Iris di esplorare un’ipotesi aggregativa che avrebbe permesso, a nostro parere, comunque a Iris di rimanere in una compagine societaria magari più grande”. ”Stando così le cose – aggiungono – non possiamo che chiederci se l’interesse dei Comuni di fare cassa per sopperire al taglio dell’Ici sia davvero così grande da giustificare la soluzione di liberarsi di Iris Energia oggi, preludio al sacrificio domani di Iris Ambiente e Iris Acqua”. Perché se così accadesse, Gorizia – “vaso di coccio” tra Trieste e Udine – si romperebbe da sola! In questo caso, avremmo fatto tutto con le nostre mani.

Secondo Cgil, Cisl e Uil la strada di una multiutility regionale intrapresa in modo sicuramente tardivo va rimessa al centro del dibattito, coinvolgendo quelle parti che si dichiarano indisponibili per cercare di superare quegli ostacoli che oggi di fatto impediscono la realizzazione di un progetto non solo auspicabile, ma che rilancerebbe il ruolo anche di Iris. Per far ciò occorre un mandato politico preciso – al contrario di quanto avvenuto fino ad oggi – alle società, che dovranno dirimere tutti i nodi senza condizionamenti politici di campanile, aderendo a un chiaro piano industriale strategico nell’ambito dell’energia ed ambiente.

Nel frattempo – fanno sapere le tre sigle sindacali – è stato chiesto un incontro con la proprietà, in particolare i Presidenti dei due ambiti del basso e alto isontino, con i quali a breve “auspichiamo poterci confrontare”.

 

Per Cgil, Cisl, Uil
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg