Crisi Caffaro, l’arcivescovo tra gli operai
TORVISCOSA È ufficiale: monsignor Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, nell’ambito della visita pastorale alla forania di Porpetto, incontrerà venerdì 12 novembre i lavoratori della Caffaro e del polo chimico di Torviscosa, anche per fare assieme a loro il punto della situazione di crisi che riguarda le aziende della Bassa Friulana.
Le organizzazioni sindacali di categoria hanno indetto per quella data una assemblea dei lavoratori alla quale parteciperanno tutte le maestranze delle aziende insediate nel sito chimico torviscosino. Come ribadisce Augusto Salvador della Cisl Chimici, la visita dell’arcivescovo, monsignor Mazzocato a Torviscosa «è un impegno che riteniamo importante anche per la continuità che da con il predecessore, l’arcivescovo emerito monsignor Pietro Brollo, che ci è stato vicino fin dall’inizio della crisi. L’arcivescovo – spiega – ci ha fatto sapere che avrebbe avuto piacere di incontrare i lavoratori in questo importante momento in cui stiamo per definire i subentranti e ci avviamo verso la ripresa e quindi la normalità. Monsignor Mazzocato, è attento alle tematiche del lavoro anche perché coincidono con la famiglia, la dignità del vivere: ecco perché non si tratterà solo di una visita pastorale, ma di un segno per la società che si basa sulla dignità delle persone».
Dunque come annunciato all’assemblea dei lavoratori di inizio ottobre da don Luca Anzilutti, parroco di Torviscosa, l’arcivescovo di Udine intende essere tra la gente in difficoltà, alla quale far sentire la vicinanza della Chiesa e la sua partecipazione alle problematiche dei lavoratori e delle loro famiglie.
Ricordiamo che il suo predecessore, monsignor Brollo, volle essere presente tra i lavoratori in quel terribile settembre 2008, quando vennero posti sotto sequestro alcuni impianti della Caffaro e i 270 dipendenti (senza contare i più di mille dell’indotto) si trovarono a non avere più un futuro.
Oggi invece si è aperta una nuova decisiva fase nella vicenda del sito chimico di Torviscosa, con tre cordate di imprenditori che hanno presentato offerte per gli impianti e alcune aree, che sono state ritenute idonee all’insediamento nel sito e, non essendo in conflitto tra di loro, potranno agire parallelamente. I nomi non sono stati resi noti dal commissario straordinario, Marco Cappelletto, in attesa della conclusione dell’iter di due “diligence” sulle offerte. Ricordiamo che chi si insedierà godrà il diritto di superficie per venti anni, scaduti i quali potrà acquistare il terreno la transazione del danno ambientale, i cui costi, secondo i sindacalisti, vanno accollati a chi ha prodotto il danno. Ad oggi 70 sono i lavoratori in cigs e 170 operativi.