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LAVORO E INDIPENDENZA ECONOMICA SALVERANNO LE DONNE DALLA VIOLENZA

Partecipata videoconferenza della Cisl Fvg e del Coordinamento Donne Cisl Fvg: alla Regione continuiamo a chiedere un tavolo di confronto e il potenziamento delle strutture contro la violenza sulle donne

Lavoro e indipendenza economica sono le parole chiave su cui la Cisl Fvg e il suo Coordinamento Donne premono per salvare dalla violenza tutte le donne maltrattate da mariti, compagni, ex. A fare il punto su un fenomeno sempre più drammatico, ed aggravato anche dal lockdown iniziato i mesi scorsi, è una partecipatissima videoconferenza promossa dal Sindacato, ed a cui sono intervenute anche alcune delle principali realtà che operano in prima linea a difesa delle donne. Numeri inquietanti, quelli emersi, e che si rifanno a quell’indagine dell’Istat che fa tremare i polsi. Durante il lockdown, infatti, le telefonate al numero verde antiviolenza 1522 sono state, a livello nazionale, 5.031, vale a dire il 73% in più dello stesso periodo del 2019, e 91, le donne uccise nei primi dieci mesi dell’anno. Femminicidi brutali, che hanno purtroppo segnato anche il 25 novembre con il tragico evento di Roveredo. E’ chiaro, dunque, che siamo di fronte ad un problema strutturale – esordisce la coordinatrice donne della Cisl Fvg, Luciana Fabbro – acuito dall’emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo, che provoca nuove diseguaglianze, discriminazioni e violenze di genere: ecco perché diventa ancora più urgente attivare su questo tema nuove risorse e interventi”. “A partire – incalza la segretaria della Cisl Fvg, Claudia Sacilotto – da quel tavolo regionale sollecitato da anni e sempre fermo e dal potenziamento sul territorio di tutti gli strumenti che sono già attivi e che stanno facendo un lavoro immenso, spesso con scarsità di risorse: sportelli di ascolto, centri antiviolenza, associazioni”.  Quelle realtà – come ad, esempio, ZerosuTre, Goap di Trieste ed Associazione In prima persona, intervenuti all’incontro – che quotidianamente prestano assistenza alle donne vittime di violenza, lavorando parallelamente sul necessario cambio culturale che la nostra società deve ancora affrontare compiutamente. E in questo percorso, il Sindacato ci sta tutto, nella realizzazione di percorsi costruttivi e continuativi che abbiano al centro la valorizzazione delle donne. “Per quanto ci riguarda – spiega il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco – come Cisl regionale abbiamo avviato già da tempo un lungo cammino in questa direzione, con progetti volti a sostenere le donne in ambito lavorativo, con iniziative, come l’hashtag di Sanremo per riportare l’attenzione sul rispetto, con un nuovo progetto pronto a partire, intitolato le parole contano, che affronta il tema dell’importanza del linguaggio”. Resta, poi, oggi la necessità, anche a livello regionale, di vigilare sul Piano Nazionale di di ripresa e resilienza, affinché il Governo assicuri adeguati finanziamenti all’occupazione femminile già svantaggiata in partenza e ulteriormente penalizzata dalla pandemia in corso.  Per la prima volta, infatti, nel nostro Paese ci troviamo a fare i conti con una crisi  che colpisce più donne degli uomini, concentrandosi maggiormente in quei settori dove il lavoro è prevalentemente femminile, e meno tutelato dagli ammortizzatori sociali. Proprio per questo la Cisl Fvg ha anche sottoscritto convintamente la petizione Halfofit, promossa per chiedere che il 50% del Recovery fund sia destinato al sostegno dell’occupazione femminile e alla promozione dei diritti delle donne. C’è molto da fare – ricorda, infine, la segretaria nazionale della Cisl, Liliana Ocmin, ricordando le battaglie vinte dal Sindacato, come quella del riconoscimento dei congedi per le donne maltrattate, a quelle ancora da combattere, primo fra tutti la sostituzione di quel modello culturale che ancora oggi continua a gravare troppo sulle spalle delle donne la cura degli anziani e dei figli: per queto, per garantire la reale parità, occorrerà un impego decisivo anche sulle infrastrutture sociali, insufficienti, se non totalmente assenti in alcune aree del Paese”.