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STATO DI AGITAZIONE DEL COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA

Proclamato lo stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca: rinnovo del CCNL, no ad ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione e ricerca, e stabilizzazione dei precari.

Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda proclamano lo stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca. Di seguito le rivendicazioni.

Rinnovo del CCNL e salvaguardia della sua dimensione nazionale contro ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione e della ricerca.

Il CCNL 2016-2018, già scaduto al 31/12/2018, è stato formalmente disdettato dalle scriventi, ma le risorse stanziate per il rinnovo nella legge di bilancio 2019 sono assolutamente insufficienti per concludere la trattativa. Occorrono inoltre risorse aggiuntive per superare quella che è una vera e propria emergenza salariale e ridurre così il divario stipendiale esistente rispetto alla media dei paesi Ocse.
La sottoscrizione, con urgenza, di un nuovo CCNL per il triennio 2019-2021, è importante anche per ribadire la centralità del Contratto Nazionale di Lavoro come strumento di potenziamento della funzione unificante che il sistema di istruzione e Ricerca svolge per l’intero Paese: diritti, doveri e salario debbono essere gli stessi, indipendentemente dal luogo in cui viene resa la prestazione lavorativa.

Settore Scuola

Stabilizzazione dei precari

Individuare una fase transitoria che riguardi i docenti di II e Terza fascia ai fini della stabilizzazione del lavoro nella scuola su tutti i posti disponibili, ivi compresi quelli che si libereranno per effetto dell’introduzione della quota 100 ai fini pensionistici. Sono evidenti i riflessi positivi che ne deriverebbero per il buon andamento delle attività didattiche, messe a rischio dall’eccessiva precarietà del lavoro che genera instabilità e discontinuità

Personale Ata

Procedere ad un piano straordinario di assunzioni su tutti i posti liberi, alla riattivazione della mobilità professionale (art. 48 Ccnl 2007), al riavvio delle posizioni economiche (art. 50 Ccnl 2007), alla semplificazione amministrativa per eliminare confusioni e conflitti di competenza di altri Enti pubblici.

Settore Università e Aziende Ospedaliero-universitarie

Superamento del lavoro precario

  • Prevedere un adeguato intervento straordinario di stabilizzazione del personale al fine di superare la precarietà di quei lavoratori che, a fronte della drastica riduzione del personale di ruolo, hanno garantito le attività di ricerca e di didattica, nonché quelle di assistenza tecnica e amministrativa
  • Rivedere e semplificare l’attuale sistema di reclutamento

Revisione dell’ordinamento

  • Rivedere in profondità l’ordinamento al fine di rendere il sistema di classificazione più aderente alle evoluzioni avvenute in materia di organizzazione del lavoro e per meglio valorizzare le professionalità dei lavoratori.
  • Rendere più flessibile l’utilizzo e la costituzione del fondo del salario accessorio del personale tecnico e amministrativo.
  • Individuare una soluzione al problema delle mansioni e del trattamento economico dei Collaboratori esperti linguistici e all’inquadramento del personale che opera nelle aziende ospedaliero-universitarie.

Settore AFAM

-Riconoscimento status universitario delle istituzioni Afam

Prevedere una complessiva revisione delle figure professionali del personale previste dai vigenti Contratti.

– Ampliamento delle dotazioni organiche

Superare il blocco ventennale delle dotazioni organici dei docenti al fine di renderlo coerente con l’ampliamento sia dell’offerta formativa che del numero degli studenti.

-Statizzazione ex musicali pareggiati e stabilizzazione precari

Attuare rapidamente i processi di statizzazioni tenuto conto che diversi ex istituti musicali pareggiati (a cui si applica il CCNL Afam) non sono più in grado di pagare neppure gli stipendi.

Settore Ricerca

– superare la frammentazione del sistema ed evitare la dispersione delle professionalità
– superare il precariato con il completamento del processo di stabilizzazione dei precari della ricerca iniziato con il decreto Madia
– rimuovere i vincoli alla crescita dimensionale dei fondi del salario accessorio imposti per legge al valore del 2016, per riaffermare il principio dell’autonomia a budget stabilita dal D.lgs 218/2016;
– rivedere l’ordinamento professionale per permettere l’adeguata valorizzazione del personale;
– superare il blocco delle carriere a partire dalla piena applicazione dell’art 15 per ricercatori e tecnologi e consentendo l’incremento del Fondo per le progressioni di carriera per il personale tecnico e amministrativo.

Su tutte queste tematiche sinteticamente riassunte, si richiede l’esperimento del tentativo di conciliazione previsto dalla citata Legge e la convocazione dell’apposito organismo costituito con D. M. n. 127 del 20 aprile 2000.