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DONNE ED EDUCAZIONE FINANZIARIA, CGIL-CISL-UIL E BANKITALIA PARTNER SULLA FORMAZIONE

Prosegue il progetto formativo dedicato alle rappresentanze sindacali: il 28 novembre corso per 130

«Escludere la partner dalla gestione del denaro è una forma di violenza diffusa in molte famiglie»

L’educazione finanziaria rappresenta un passo fondamentale per rafforzare l’autonomia economica delle donne, lavoratrici e non, e garantire loro una piena emancipazione personale e sociale. Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia spiegano così le ragioni del corso “L’ABC degli investimenti”, organizzato per venerdì 28 novembre e dedicato a circa 130 rappresentanti sindacali, di cui oltre 90 della nostra regione e 35 del Veneto. L’iniziativa, non a caso organizzata in prossimità del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, rientra nell’ambito di un progetto congiunto di Cgil-Cisl-Uil e della Banca d’Italia, che punta a potenziare la formazione in ambito finanziario delle rappresentanze sindacali, in particolare tra le donne, con l’obiettivo di favorire la trasmissione delle competenze anche sui luoghi di lavoro e nelle varie articolazioni del sindacato, territoriali e di categoria.

A coordinare il progetto in regione Maddalena Ferri per Bankitalia, Daniela Duz, Alessia Cisorio ed Elisabetta Pilat per Cgil, Cisl e Uil. «La violenza economica – spiegano le tre sindacaliste –  è una delle forme più subdole, sottostimate e diffuse della violenza di genere. Quando si utilizzano denaro e risorse finanziarie come strumento di controllo all’interno di una coppia o di una famiglia, si vuole così minare all’autonomia della donna per toglierle indipendenza e anche la possibilità di uscire da relazioni compromesse o tossiche».

«Comprendere l’importanza dell’indipendenza economica – aggiunge Daniela Duz, responsabile pari opportunità e politiche di genere della Cgil Fvg – e imparare a utilizzare gli strumenti finanziari è un passo fondamentale verso l’emancipazione personale e sociale delle donne. Consapevolezza ed autostima devono diventare parole d’ordine per rendersi conto che combattere la violenza economica, vera e propria forma di abuso di potere, è una delle condizioni necessarie per uscire da una sudditanza che rende le donne più vulnerabili e ricattabili».

«Informazione, formazione, consapevolezza e capacità di gestione finanziaria sono requisiti fondamentali per garantire alle donne, in ogni contesto sociale e in ogni fascia d’età, una reale indipendenza economica e personale», ribadisce Alessia Cisorio, del coordinamento donne Cisl Fvg. «Parlare di denaro e saperlo gestire – prosegue – è un elemento che consideriamo prioritario per sradicare un sistema culturale e un modello di relazioni familiari e di coppia che vede la gestione delle finanze principalmente in capo all’uomo».

«La violenza economica – aggiunge Elisabetta Pilat, della Uil Fvg – non lascia lividi, ma scava ferite profonde nell’autonomia, nella dignità e nelle prospettive di vita di chi la subisce. Impedire a una donna di lavorare, costringerla a consegnare lo stipendio e monitorare le sue spese sono abusi diffusi, casi di violenza domestica che tengono in ostaggio le donne. Il nostro impegno per sostenerle deve essere quotidiano, con l’obiettivo di costruire un Paese in cui nessuna debba mai scegliere tra la propria sicurezza e la propria autonomia».

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