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LA TERZA ETA’ CHE NON TI ASPETTI

Progetti intergenerazionali, reti di solidarietà e volontariato, contrasto all’emarginazione sociale ma anche alla ludopatia, fenomeno in preoccupante escalation. Sono battaglie di primaria importanza quelle che combattono e vincono quotidianamente i soci e volontari dell’Antea, l’associazione della Cisl Alto Friuli per la Terza età attiva. In una terra, quella della montagna e pedemontana friulana, che di anno in anno invecchia sempre di più (oltre 33 mila persone sulle 140 mila del comprensorio hanno più di 65 anni, il 23%), impegnarsi per costruire rapporti di mutuo aiuto ed attività per l’invecchiamento attivo è di primaria importanza se si vuole contrastare solitudine, esclusione e drammi sociali.
Ne sono consci il centinaio di soci dell’Anteas Alto Friuli che nei giorni scorsi si sono ritrovati per l’assemblea annuale a Gemona del Friuli. Alla presenza del presidente dell’Associazione, Flavio Molfetta, del suo vice Cesarino Urban, del segretario Luigino Tassinari, del Presidente dell’Anteas regionale, Augusto Garimoldi; di Annalisa Bergagnini responsabile delle politiche socio-sanitarie per la Cisl Alto Friuli, affiancati dai segretari Cisl Alto Friuli Franco Colautti e della FNP Cisl Alto Friuli Giancarlo Tabacco.
Sul territorio Anteas Alto Friuli può contare su ben sette gruppi territoriali che si muovono a stretto contatto con le altre espressioni della società civile (a Paluzza, Arta Terme, Tolmezzo, Villa Santina, Moggio Udinese, Tarvisio, Gemona) e si spendono quotidianamente a sostegno per esempio delle attività socio-riabilitative del Centro di Salute mentale di Tolmezzo e Gemona in stretta collaborazione con l’Ass n.3 Alto Friuli; fanno animazione ed attività ludiche nei centri diurni e nelle strutture residenziali per anziani; sostengono inoltre anche i detenuti del carcere di Tolmezzo in occasione di eventuali permessi per motivi familiari e/o valenza culturale nonché raccolta di indumenti per gli stessi reclusi; ed ancora svolgono servizi di vigilanza pre e post accoglienza nelle scuole (i nonni-vigile) nonché accompagnano i ragazzi con gli scuolabus (specifiche convenzioni sono in vigore a Paluzza, Arta Terme e Villa Santina); permettono infine anche l’apertura della biblioteca di Rive d’Arcano con attività di ricerca e catalogazione di libri ed altro materiale letterario.
“Siamo orgogliosi e soddisfatti di quanto abbiamo fatto sino ad oggi – commentano Flavio Molfetta e Annalisa Bergagnini – ma non ci fermiamo qui e vogliamo proseguire coinvolgendo sempre di più donne e uomini disponibili a mettersi in gioco proprio nell’ottica dello scambio intergenerazionale; per fare ciò miriamo a consolidare ed attivare nuove collaborazioni con i vari attori istituzionali e non del nostro comprensorio di riferimento, il tutto all’interno del progetto inter-settoriale lanciato lo scorso settembre dalla Cisl Alto Friuli”.

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