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POCO PERSONALE ALL’INPS. CIG E TFR PAGATI DOPO MESI

da Il Messaggero Veneto Sei mesi e più di attesa per vedere il pagamento delle casse integrazioni in deroga. Anche otto mesi per riuscire a incassare il trattamento di fine rapporto. Non sono fredde statistiche. Sono i casi vissuti sulla propria pelle anche da centinaia di lavoratori della provincia di Udine sulle migliaia che in questo momento hanno a che fare con il servizio "prestazioni e sostegno al reddito" degli uffici udinesi dellInps. Ci sono, per esempio, i lavoratori di una realtà imprenditoriale di Remanzacco che prima ha cercato di combattere la crisi con il ricorso alla cassa integrazione e poi invece si è arresa, chiudendo tutto, e licenziando i lavoratori che almeno speravano di poter incassare in determinati tempi il Tfr. E poi ci sono impiegati e operai di unaltra azienda alle porte di Udine nord, con personale in Cig a rotazione. Tutti però rimasti per lunghi mesi senza nemmeno lombra di un assegno. «E possibile che qualcosa sia fermo anche da marzo. Ma bisogna capire quando sono stati firmati i decreti dalla Regione. Entro il 10 settembre, comunque, dovrebbe essere liquidato tutto il pregresso – assicura il direttore della sede dellInps di Udine Claudio Benvenuto -. Ma per capire in che situazione lavoriamo anche noi è giusto che la gente sappia che soltanto dal 26 giugno a oggi abbiamo ricevuto, per la sola provincia di Udine, ben 345 decreti di concessione di cassa integrazione in deroga, per un totale di 1.306 lavoratori, ovvero 355 mila ore e un corrispettivo economico pari a quasi 3 milioni e 500 mila euro. Il fatto è che di tutto questo se ne occupano due persone, come da organico. Vista la situazione a questi dipendenti ne sono state affiancati altri. Ma ricordiamoci che anche lInps ha il turn-over bloccato. Anche se è chiaro che gli uffici che si occupano di pratiche relative alle prestazioni e al sostegno al reddito sono quelli che cerchiamo di tenere più coperti possibile, a livello di personale». Uno sforzo apprezzato dai sindacati, come anche la disponibilità sempre dimostrata da dipendenti e funzionari. Ma ora per qualcuno questo sforzo deve essere seguito da qualcosaltro. «Purtroppo la fine di questa crisi ancora non si vede – denuncia il segretario della Cisl Roberto Muradore – quindi è arrivato il momento che lInps si attrezzi per il futuro visto che i ricorsi alla cassa integrazione in deroga certo non finirà, anzi aumenterà. Lanno scorso su questo problema abbiamo già avuto un incontro con lInps. A questo punto ne chiederemo un altro. Tempi così lunghi per pratiche così importanti non sono accettabili»

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