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Friuli-Venezia Giulia: innovazione sociale al centro della nuova legge regionale

Presentato a Trieste il DDL “Disposizioni in materia di innovazione sociale per lo sviluppo e l’attrattività del territorio regionale”

Trieste, 10 novembre 2025 — Aula Magna del Liceo Carducci Dante

Si è svolta oggi a Trieste, nell’Aula Magna del Liceo Carducci Dante, la giornata formativa e informativa dedicata alla presentazione del Disegno di Legge n. 59, intitolato “Disposizioni in materia di innovazione sociale per lo sviluppo e l’attrattività del territorio regionale”. L’iniziativa, organizzata congiuntamente dall’USR CISL Friuli-Venezia Giulia e dall’AST CISL Trieste Gorizia con la partecipazione della Regione Friuli-Venezia Giulia e del servizio SI.CON.TE, ha rappresentato un importante momento di approfondimento e confronto sulle politiche regionali per il lavoro, la famiglia e il welfare.

Una legge per migliorare la qualità della vita

A portare i saluti iniziali Massimo Tognolli Assessore alle politiche sociali del Comune di Trieste e Michela Anastasio, Coordinatrice dell’AST CISL Trieste Gorizia, che ha sottolineato come siano importanti le politiche di innovazione sociale e come queste possano diventare le concrete di crescita, inclusione e competitività per il nostro territorio.
L’introduzione ai lavori è stata tenuta da Renata Della Ricca, segretaria regionale USR CISL FVG, che ha tracciato la cornice generale della riforma: «Questo disegno di legge – ha spiegato – nasce con l’obiettivo di assicurare migliori condizioni di vita per chi vive, studia e lavora nella nostra regione. Un passo avanti concreto verso un modello sociale più equo e sostenibile».

Rosolen: “Trasformare i bonus in potere d’acquisto, valorizzare la parità di genere e la partecipazione”

L’assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, ha illustrato i punti chiave della legge, definendola «una strategia integrata per rafforzare la coesione sociale e attrarre nuovi investimenti e competenze».

«Dovevamo intervenire sul potere d’acquisto – ha affermato riferendosi alla stesura del DDL – e trasformare i bonus in strumenti stabili di sostegno. Il Friuli-Venezia Giulia dovrà affrontare nei prossimi dieci anni la sfida di reperire 75.000 nuovi lavoratori, e per farlo serve una visione complessiva che unisca formazione, lavoro, casa e famiglia in modo da rendere accattivante abitare nella nostra regione». Rosolen ha richiamato anche il ruolo centrale delle pari opportunità e del lavoro femminile, annunciando che nel 2026 le politiche attive del lavoro si concentreranno in particolare su donne, giovani e persone colpite dalla precarietà.

Nel suo intervento, l’assessore ha inoltre ricordato l’importanza della legge sulla partecipazione, recentemente approvata grazie anche al contributo della CISL, che ha promosso una raccolta firme significativa a sostegno del provvedimento.
«Si tratta – ha sottolineato Rosolen – di una norma che dà voce ai lavoratori e ai cittadini, rafforzando il dialogo sociale e la condivisione delle scelte strategiche per il futuro della nostra regione».

Turinetti: “Un sistema condiviso di innovazione sociale”

La dott.ssa Maria Pia Turinetti Di Priero, dirigente della Direzione centrale lavoro e formazione della Regione, ha presentato la struttura tecnica del disegno di legge, che istituisce il Sistema regionale di innovazione sociale. «Non c’è un unico soggetto titolare delle risposte – ha spiegato – ma un lavoro comunitario tra istituzioni, imprese, sindacati e terzo settore. Solo così possiamo affrontare le sfide demografiche e costruire un territorio più attrattivo e competitivo». Turinetti ha ricordato i quattro pilastri del provvedimento: lavoro e formazione professionale, famiglia, ricerca e istruzione, sottolineando come le misure siano pensate per rispondere alle sfide demografiche e sostenere le giovani generazioni.

Dai servizi alle famiglie alle buone pratiche

Durante la giornata, Valentina Cotterle del servizio regionale SI.CON.TE ha illustrato i servizi dedicati al bilanciamento dei tempi di vita e di lavoro, come Carta Famiglia, Dote Famiglia e i laboratori informativi che aiutano le famiglie a conoscere e utilizzare i propri diritti. «Sostenere la genitorialità e la conciliazione – ha ricordato – significa anche valorizzare il lavoro domestico, formare assistenti familiari e babysitter qualificati e creare reti territoriali di supporto alle famiglie».

Cotterle ha inoltre sottolineato come la collaborazione con Caf e Patronati sia fondamentale per supportare le famiglie in un orientamento efficace e in un accesso semplice ai servizi e alle misure di sostegno previste dalla Regione.

È poi intervenuta Ilaria Dal Corso, operatrice del servizio SI.CON.TE, che ha offerto una panoramica completa delle misure regionali attive a favore delle famiglie e dei giovani. Dal Corso ha illustrato in modo chiaro e pratico le principali iniziative, tra cui la Carta Famiglia, la Dote Famiglia, la previdenza complementare per i minori e il contributo per l’abbattimento del mutuo prima casa per i nuclei numerosi.
Ha inoltre richiamato l’attenzione sul ruolo di ARDIS per il diritto allo studio, spiegando le modalità di accesso a misure come Dote Scuola, al bonus psicologo studenti, ai contributi per la frequenza delle scuole paritarie e al bando unico universitario.

Dal Corso ha anche illustrato le nuove misure per l’autonomia dei giovani – come il prestito agevolato per le giovani coppie e il contributo “Parenti Talenti” per attrarre professionisti qualificati in regione – nonché i contributi automatici per i pensionati con redditi più bassi, erogati in collaborazione con l’INPS.

Nel suo intervento ha ribadito che la collaborazione con Caf e Patronati resta essenziale per fornire assistenza diretta ai cittadini, orientandoli nella presentazione delle domande e nella gestione dei vari strumenti di sostegno: «L’informazione e il supporto di prossimità – ha detto – sono ciò che permette alle famiglie di accedere davvero alle opportunità che la Regione mette in campo».

A seguire, Alessia Cisorio, del Coordinamento Donne Attive CISL FVG, ha presentato alcune buone prassi sulla parità di genere e sull’inclusione lavorativa, evidenziando il valore della formazione continua, della partecipazione sindacale nel promuovere un cambiamento culturale duraturo e all’importanza della contrattazione di secondo livello.

Le conclusioni di Monticco: “Un lavoro di squadra per il futuro della Regione”

A chiudere i lavori è stato il segretario generale CISL Friuli-Venezia Giulia, Alberto Monticco, che ha ringraziato relatori e partecipanti, ribadendo l’impegno del sindacato nel sostenere un modello di sviluppo centrato sulla persona: «Questo disegno di legge è frutto di un percorso collettivo – ha dichiarato – che unisce istituzioni, parti sociali e cittadini. L’innovazione sociale non è uno slogan, ma una responsabilità condivisa: significa creare comunità, lavoro stabile e futuro per i giovani».

Un modello per l’Italia

Il DDL 59, composto da oltre quaranta articoli, propone interventi coordinati nei campi del welfare, dell’istruzione e del lavoro: dal sostegno all’abitare alla formazione professionale, dalla genitorialità studentesca alle agevolazioni per giovani professionisti e nomadi digitali. Con questo provvedimento, il Friuli-Venezia Giulia si candida a diventare un laboratorio nazionale di innovazione sociale, capace di coniugare benessere, sostenibilità e attrattività territoriale.

 

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