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INCONTRO SINDACATI-GOVERNO: COMMENTO DEL SEGRETARIO CISL FVG, ALBERTO MONTICCO

L’incontro tra Sindacati e Governo va senz’altro letto in chiave positiva, non solo per quanto riguarda la proposta di un patto sociale forte, ma anche per ciò che attiene l’impegno sul fronte della sicurezza.

E’ questo, per noi, un tema di grande centralità, assieme a quello delle politiche attive e delle riforme, prima su tutte quella del fisco, come strumenti per consolidare e creare sviluppo occupazionale di qualità e volano economico.

Del resto, purtroppo, sono ancora i numeri ad imporci di non abbassare la guardia, con 9.063 infortuni denunciati nel 2021 (dato rilevati al 31 luglio). Numeri, preoccupantemente in crescita rispetto al 2020, che certamente devono farci riflettere, anche sul sistema dei controlli.

Condividiamo, dunque, l’urgenza di potenziare i controlli, anche rafforzando gli esigui organici degli ispettori del lavoro e degli ispettori che fanno capo ai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie. Se in Italia si parla di reclutare e assumere 2.300 ispettori, anche in Friuli Venezia Giulia dobbiamo immaginare un forte potenziamento di queste figure, considerando che ad oggi stimiamo, a livello regionale, una carenza oltre 40%, che va assolutamente sanata in tempi brevi.

E’ poi chiaro che, a personale dato, tali controlli dovranno essere maggiormente permeanti e capillari, in modo da garantire una verifica puntuale dell’osservanza delle norme relative alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Come Cisl, per contro, ci stiamo impegnando attivamente nella formazione e nell’aggiornamento dei nostri RLS, ovvero i responsabili della sicurezza all’interno delle fabbriche e dei luoghi di lavoro in generale. La partita della sicurezza va, infatti, giocata in due: aziende e lavoratori, applicazione delle norme e osservanza. In questo senso va certamente migliorato il coordinamento tra i vari soggetti della “filiera” sicurezza: Governo, Regioni, Asl. INL, Inail devono saper parlare, incrociare i dati, monitorare le specificità dei territori, far nascere una banca dati nazionale. Come Cisl abbiamo anche chiesto l’adozione di una “patente a punti” da collegare all’applicazione reale dei contratti, ai criteri di accesso alle provvidenze pubbliche e alle gare d’appalto, passaggio questo cruciale se vogliamo davvero tutelare i lavoratori e valorizzare le imprese in regola, soprattutto nell’ambito più critico del subappalto.

Sempre sul tema sicurezza, come Cisl riteniamo fondamentale potenziare ulteriormente i protocolli di sicurezza anti-covid varati lo scorso anno, in piena ondata pandemica. Si tratta di protocolli che ci hanno permesso di mantenere, per quanto possibile, le fabbriche aperte, dimostrando così tutta la loro efficacia. Oggi si tratta di non mollare la presa e, anche in Friuli Venezia Giulia, continuare a lavorare di sinergia tra Sindacati, parti datoriali e istituzioni per mantenerli operativi ed affiancarli alla campagna vaccinale in corso.

Così come auspichiamo di continuare anche sulla riga del recente protocollo sottoscritto con la Regione Fvg e l’Assessore Rosolen sulla regolamentazione degli appalti.

La sicurezza può essere il primo banco di prova di un complessivo Accordo che orienti le risorse del PNRR su obiettivi comuni definendo a tale scopo subito il Protocollo di partenariato economico e sociale per accompagnare in modo partecipato nella dimensione nazionale e regionale la fase di attuazione. Ci aspettiamo, dunque, che non ci siano ulteriori ritardi rispetto alla costituzione di quella cabina di regia sul PNRR, che poi dovrà essere declinata anche a livello regionale. Soltanto, allora, potremmo definire anche per il Friuli Venezia Giulia gli interventi da mettere in campo con le risorse del Piano nazionale. Se oggi dovessi immaginare un orientamento delle risorse, credo che una delle partite dovrebbe essere il potenziamento delle infrastrutture, compresa l’alta velocità, per rimettere al centro dei collegamenti la regione, oltre ad un potenziamento dell’intermodalità sfruttando le ottime piattaforme di cui disponiamo a partire dai porti e retroporti. Infine credo che dovremmo avviare un ragionamento deciso anche sul tema dell’energia e su come coniugare sviluppo industriale e salvaguardia dell’ambiente.