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ELEZIONI, L’APPELLO DELLA CISL FVG AI CANDIDATI

Un pacchetto di proposte, raccolte sotto il nome di “Italia2018”, è quello lanciato dalla Cisl Fvg alla vigilia delle elezioni del prossimo 4 marzo: un appello diretto ai candidati perché abbiano ben a mente le priorità del Paese e della regione. “Indipendentemente da chi vincerà lo scontro elettorale – spiega il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco – ci interessa che alcune questioni vengano affrontate, sia a livello nazionale, sia regionale, in modo concreto e deciso, sin da subito”. E’ lo stesso documento elaborato dal Sindacato a segnare il passo su tre assi: lavoro, fisco e welfare (inteso anche come contrasto alla povertà e inclusione), cui si aggiunge anche la necessità di arrivare ad un modello europeo più vicino ai cittadini, funzionale e maggiormente partecipato. “La questione chiave – incalza Monticco, richiamandosi al ruolo strategico della contrattazione– è intervenire sul lavoro, potenziando, anche in Friuli Venezia Giulia, le politiche attive del lavoro con la consapevolezza che oggi i lavoratori sono lasciati sostanzialmente soli nelle transizioni che via via la vita lavorativa presenta”. In altri termini, per la Cisl Fvg, si deve mettere a regime l’assegno di ricollocazione e armonizzarlo con le misure regionali, vanno potenziati i Centri per l’impiego, ridisegnato Garanzia Giovani e messi in campo strumenti adeguati per gestire le crisi aziendali. “Al tempo stesso – prosegue Monticco – è indispensabile investire ancora di più nei servizi di orientamento, in istruzione e formazione continua, istituendo – da una parte – un programma straordinario di aumento delle risorse per ampliare ancora di più la platea dei lavoratori coinvolti e – dall’atra – definendo, ad esempio, regole certe ed agili per lo sviluppo dei Fondi interprofessionali”. Un analogo impegno va poi diretto anche sull’occupazione giovanile che deve essere meglio agganciata alla scuola attraverso, ad esempio, l’apprendistato duale e l’alternanza scuola-lavoro, “rispetto alla quale chiediamo un maggior coinvolgimento delle aziende, verifiche più stringenti, più coerenza con i percorsi di studio, oltre a forti incentivi economici agli insegnanti. “In tema di lavoro – prosegue il segretario cislino – anche nella nostra regione va posta grande attenzione a due temi cruciali: quello del sostegno al lavoro femminile, spesso soggetto a part time involontario (particolarmente problematico nei casi di orari molto brevi) e quello della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, che deve diventare ancora di più elemento di welfare contrattuale all’interno delle aziende”. Se molto si può fare a livello locale, sul fronte nazionale uno degli interventi più attesi riguarda il sistema della tassazione e contribuzione, con l’obiettivo di arrivare in modo graduale e crescente ad un minor costo del lavoro stabile e a tempo indeterminato, rendendo così maggiormente competitivi i rapporti di lavoro strutturati.