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SCUOLA FVG: MANCANO ALL’APPELLO CENTINAIA DI FIGURE

Dal primo settembre, saranno circa 70 le scuole senza dirigente, ma l’emergenza, ad un mese dalla riapertura delle scuole, riguarda anche gli insegnanti di sostegno. Secondo la categoria della Cisl Fvg, infatti, ne mancherebbero in regione addirittura 400.

La denuncia arriva dal segretario generale della Cisl Scuola, Donato Lamorte, che subito mette in chiaro: “Il concorso pubblico in atto non risolverà il problema: le disponibilità sono molte di più degli aspiranti che hanno superato la prova selettiva svoltasi i giorni scorsi”.

Quanto alla carenza di dirigenti, la situazione peggiore si registra in provincia di Gorizia: su 25 istituzioni scolastiche, ben 17 si troveranno da settembre senza timoniere. Non molto meglio a Udine, Pordenone e Trieste. “Siamo di fronte ad una realtà drammatica con i dirigenti scolastici che dovranno, non senza conseguenze, sobbarcarsi più reggenze contemporaneamente”.

Tuttavia, a mancare all’appello non sono solo i dirigenti scolastici, ma anche 74 responsabili dei servizi amministrativi. Ne sono senza 8 scuole nel goriziano, 30 in provincia di Udine, 20 a Pordenone e 16 nell’area triestina. “Ovviamente – commenta Lamorte – il disagio sarà impensabile soprattutto in quelle istituzioni scolastiche dove mancheranno entrambe le figure di riferimento: la situazione si sta aggravando di anno in anno, malgrado le nostre denunce. Evidentemente ci sono troppi sordi in questa regione”.

Altro allarme, quello che riguarda gli insegnanti di sostegno: il Friuli Venezia Giulia, infatti, è – stando ai dati della Cisl Scuola Fvg – di 400 unità. “Sappiamo che su questa partita si e mosso anche l’Ufficio scolastico regionale, per garantire il rapporto 1a1 a circa i 1.640 studenti in situazione di gravità, tuttavia l’emergenza rimane alta”.

“In questi anni – prosegue Lamorte – la scuola ha po­tuto funzionare garantendo l’azione didattica e di integrazione, grazie ai sup­plenti sprovvisti di titolo, che con grande professionalità, dimo­strata dai risultati, hanno svolto il difficile incarico”. “Spiace – affonda il sindacalista – che sulla partita degli organici non ci sia stato coinvolgimento e sia stata data poca informazione: con la collaborazione anche con le organizzazioni sindacali rappresentative si sarebbero potuti ottenere risultati diversi”.

Chiude il cerchio, la carenza di personale anche tra le fila degli Ata, insufficienti numericamente e fortemente penalizzati dalle norme che regolano le sostituzioni, a fronte di risorse sempre più limitate e carichi di stress notevoli”.

“E’ chiaro – conclude Lamorte – che una situazione del genere non è più sostenibile e che i risultati eccezionali registrati dagli studenti del Friuli Venezia Giulia non possono essere garantiti dalla sola abnegazione del personale della scuola, lasciato a se stesso. Ora servono azioni concrete, iniziando dal risolvere il problema dell’organico di sostegno, ovvero trasformando tutti i posti in deroga in organico di diritto, in modo da garantire la continuità dell’azione didattica a chi ne ha bisogno più degli altri”.

“Quanto poi alla scelta del Ministro di rinvia­re di 120 giorni la decisione sui diplomati magistrali, il rischio è di condizionare negativamente ed ulteriormente l’avvio dell’anno scolastico. Se proroga deve essere, la si faccia per tutto l’anno scolastico: così il governo avrà tutto il tempo di trovare una soluzione condivisa”.