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CONGRESSO FAI CISL FVG: SISTEMA AGROALIMENTARE, A GENNAIO TRA IL 25 E 30% DI FORZA LAVORO IN MENO

Oggi il congresso della FAI CISL FVG, Stefano Gobbo confermato alla guida della categoria

Si è svolto a Tricesimo in provincia di Udine il terzo congresso della Fai Cisl Friuli Venezia Giulia, federazione agroalimentare e ambientale che in regione conta quasi 4 mila lavoratori iscritti. L’assemblea, dal titolo “RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente”, ha confermato all’unanimità Stefano Gobbo Segretario generale; al suo fianco nella segreteria regionale sono stati eletti Andrea Menegoz, Segretario generale aggiunto, Francesca Pezzutto, Massimiliano Nardini e Marco Savi.
In regione, ha denunciato Stefano Gobbo affrontando i temi della pandemia, “sistema sanitario, scolastico ed economico rischiano il collasso, ma anche nell’agroalimentare stiamo subendo gli effetti di questa quarta devastante ondata, infatti nel mese di gennaio è mancata tra il 25 e il 30% della forza lavoro”. Altra urgenza, la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro: “Nel 2021 abbiamo avviato la campagna ‘Fermiamo le stragi nei luoghi di lavoro’ – ha detto Gobbo, ricordando Alessandro Alessandrini, giovane deceduto nel 2020 nel prosciuttificio in cui lavorava – ma è urgente riprendere con maggiore incisività la promozione della cultura della prevenzione, per cui appena la pandemia lo permetterà torneremo a svolgere incontri formativi in presenza con i delegati e i rappresentanti per la sicurezza, per approfondire gli adeguamenti normativi e sensibilizzare tutti i lavoratori”. Diverse le sfide della contrattazione sottolineate da Gobbo, a cominciare da quelle per gli operai agricoli: “Ad aprile 2021, dopo 15 mesi dalla scadenza – ha ricordato il sindacalista – abbiamo rinnovato il contratto regionale, che riguarda quasi 18 mila lavoratrici e lavoratori e che contiene novità importanti come quelle sugli appalti, impegnando le aziende che ne fanno uso a darne comunicazione all’ente bilaterale territoriale. Ora un altro obiettivo è quello di arrivare ad un unico ente bilaterale regionale, che possa equiparare le prestazioni erogate, oggi troppo diversificate, tra le ex provincie della regione. Mentre a livello nazionale ci auguriamo tempi ristretti per il rinnovo del Ccnl, che dovrà tenere conto anche della nuova Pac, che finalmente include una clausola sociale per subordinare i finanziamenti europei al rispetto delle norme e dei contratti: uno strumento in più per combattere, assieme alla nostra campagna Sos Caporalato, il lavoro sottopagato e nero, purtroppo ancora ben presente anche nella nostra regione. Finora – ha spiegato Gobbo – il nostro impegno per arginare il fenomeno non è stato vano, il lavoro nero sta diminuendo e siamo riusciti a garantire a tanti operai diritti di tutela contrattuale e di welfare, maternità, malattie e fondi sanitari, prima negati, ma la strada da fare è ancora tanta, specialmente per scovare le tante imprese agricole che illegalmente si affidano a imprese individuali, solitamente avviate da immigrati, per reclutare manodopera a basso costo”.
Il tema della sicurezza è stato centrale anche nell’intervento del Segretario generale della Cisl Friuli Venezia Giulia, Alberto Monticco, che ha denunciato: “Nel 2021 in regione abbiamo avuto 22 morti sul lavoro, dobbiamo invertire la rotta puntando sulla formazione ma anche su scelte politiche concrete, ad esempio il progetto per la patente a punti per misurare il rispetto delle norme di sicurezza, presentato da Cgil Cisl e Uil, è fermo da troppo tempo in Parlamento”. Il sindacalista ha ricordato anche la morte del diciottenne avvenuta in provincia di Udine dieci giorni fa, in un’azienda metalmeccanica: “Per quel drammatico incidente alcuni hanno accusato l’alternanza scuola lavoro, che però non c’entra nulla. La sfida è insegnare la prevenzione a tutti coloro che entrano in azienda, inoltre dobbiamo sostenere di più i lavoratori che nei luoghi di lavoro denunciano le condizioni di rischio”.
Dopo gli interventi di delegati, operatori e dirigenti, i lavori si sono conclusi con il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che rilanciando la campagna “Non c’è cibo senza terra” ha ricordato i dati del consumo di suolo agricolo: “In Italia tra cementificazione e pannelli fotovoltaici spariscono 2 metri quadri di suolo al secondo, la cosa peggiore è che si tratta soprattutto di suolo delle aree a tutela paesaggistica, delle aree protette, dei territori agricoli, di quelli ad alta pericolosità idraulica: un trend continuato anche quando la crescita economica era crollata a causa della pandemia, e che permane nonostante il calo demografico e l’abbandono dei borghi. La sfida per una vera transizione ecologica si vince recuperando l’esistente, riciclando gli scarti, riconvertendo le produzioni, rigenerando i tessuti urbani, e le professionalità agroalimentari e ambientali sono parte determinante di questa sfida”. “Gli stessi rinnovi contrattuali – ha detto Rota, ricordando i recenti rinnovi dei Ccnl degli operai idraulico forestali e degli allevatori, avvenuti dopo dieci anni di stallo – sono passaggi fondamentali per rilanciare comparti che sono al centro della difesa del territorio e della ricchezza delle aree interne”.