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LAVORO, DOPPIO ACCORDO SUL CONTRASTO ALLE MOLESTIE DI GENERE

Quasi una lavoratrice su dieci, secondo la più recente indagine Istat, svolta nel 2016 e illustrata alla Camera nel settembre 2017, ha subito ricatti o molestie sessuali sul posto di lavoro. Ma solo una vittima su 5, sempre secondo l’Istat, ha trovato la forza per raccontarlo, nella maggior parte dei casi amici o colleghi, e quasi nessuna (meno dell’1%) ha denunciato alle forze dell’ordine quanto subito. Nasce da questa consapevolezza il duplice accordo firmato oggi dalle segreterie regionali di Cgil-Cisl-Uil con le centrali cooperative (Confcooperative, Legacoop, Agci), e con le associazioni agricole di categoria (Confagricoltura, Coldiretti, Cia) del Friuli Venezia Giulia, volto a contrastare le violenze e le molestie nei luoghi di lavoro in quanto lesive non soltanto della dignità e dei diritti, ma anche della salute, della sicurezza e dei rapporti socio-economici.
Siglato con la supervisione della consigliera regionale di parità Roberta Nunin, il protocollo – il primo a livello nazionale nell’ambito dell’agricoltura e tra i primi nella cooperazione – recepisce e dà attuazione all’Accordo quadro europeo sulle molestie e le violenze nei luoghi di lavoro”, con l’obiettivo, come recita il documento, di «promuovere presso ogni azienda azioni volte ad incoraggiare comportamenti coerenti con le finalità di tutela della dignità delle donne e degli uomini nell’ambiente di lavoro, non escludendo la possibilità di adottare misure organizzative ritenute di volta in volta utili alla cessazione immediata dei comportamenti molesti tra le quali anche il trasferimento in via temporanea, compatibilmente con le esigenze organizzative aziendali e nel rispetto delle disposizioni contrattuali». Le parti firmatarie dell’intesa si impegnano inoltre a «responsabilizzare le aziende affinché provvedano a tutelare lavoratrici e lavoratori da qualsiasi forma indiretta di ritorsione o penalizzazione e a vigilare sulla effettiva cessazione dei comportamenti molesti».
Tra le azioni previste, da svolgere in sinergia con gli interventi previsti dalla legislazione nazionale e regionale, e in particolare dalla recente legge 6/2016 approvata in Fvg, anche un monitoraggio dell’accordo, da svolgere con cadenza almeno annuale. Le parti concordano inoltre sull’esigenza di specifici interventi di prevenzione e formazione, con il coinvolgimento degli Rspp (responsabili aziendali del servizio di prevenzione e protezione) e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls).
«Questo accordo – commentano in una nota unitaria delle segreterie regionali dei sindacati confederali Orietta Olivo (Cgil), Alberto Monticco (Cisl) e Magda Gruarin (Uil) – è il segno di una consapevolezza e di una sensibilità finalmente condivise su un fenomeno il cui peso è stato finora ampiamente sottovalutato. L’esigenza di azioni specifiche – concludono i segretari – risponde anche alla volontà di prevenire nuovi rischi di molestie e ricatti, legate alla crescente precarietà dei contratti, in un mercato del lavoro che, assieme a innegabili sintomi di ripresa, conferma purtroppo una tendenza al peggioramento delle condizioni retributive e normative, in particolare nei settori dove è più diffusa e prevalente l’occupazione femminile».