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FVG: CRESCE IL LAVORO IN SOMMINISTRAZIONE

A vent’anni dalla sua prima codificazione, continua a crescere anche in Friuli Venezia Giulia, il lavoro somministrato,  che oggi richiede nuove tutele nella formazione continua e nelle politiche attive, da affidare anche ad un modello integrato tra pubblico e privato.

Al primo trimestre del 2018, il lavoro in somministrazione riguarda in Friuli Venezia Giulia ben 15.704 persone, per quasi la metà concentrate nella provincia di Udine (7.358). Su un totale di occupati, a livello regionale, di 499.100 unità, la somministrazione rappresenta, dunque, il 3,15%, un dato significativamente al di sopra di quello nazionale, fermo al 2,03%. Una crescita sostenuta se si considera anche che nel giro di tre anni questa tipologia contrattuale sfiora addirittura il +50%, spalmandosi in tutti i settori produttivi, dall’informatica (18%) ai servizi (19%), passando per l’industria meccanica (8%), elettrica (7%), alimentare (3,4%), le costruzioni (4,1%) e i trasporti (3,3%) e toccando in modo importante anche il comparto dell’istruzione (7,1%).

L’occasione per fare il punto sulla somministrazione, ed in generale sulle tutele nel nuovo mercato del lavoro, viene oggi dalla Cisl Fvg, che ha eletto il ventitreenne Tommaso Billiani, nuovo segretario della Felsa, la categoria che, appunto, si occupa dei lavoratori considerati precari. Con lui in segreteria, Davide Terenzani e Stefania Grillo.

“Come Sindacato – spiega il neo eletto, nel corso di una tavola rotonda a tema – dobbiamo intestarci i bisogni dei lavoratori in somministrazione, potenziando la nostra attività contrattuale all’interno delle aziende”. Contrattazione per sostenere concretamente anche le due chiavi di tutela su cui ormai va posta l’attenzione per fare fronte ad un mercato del lavoro sempre più frammentato: formazione continua e politiche attive del lavoro. E su questo, Regione e Cisl intravedono una strada comune: quella di sviluppare una solida collaborazione tra il pubblico e il privato abbattendo quello che fino a poco tempo fa era considerato un vero e proprio taboo. Ecco, dunque, spiegato dal direttore del servizio regionale politiche del lavoro, Adriano Coslovich, l’obiettivo dell’accordo siglato dalla Regione con le agenzie private e sul quale il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco, spinge l’acceleratore, chiedendo la costruzione di un modello integrato pubblico/privato cui affidare anche la partita della formazione continua e mirata dei lavoratori e non solo, cosa fondamentale, in fase di ricollocamento. “Perché oggi – incalza Giuseppe Venier, ad di Umana spa – il vero precario non è solo chi ha contratti soggetti a scadenza, quanto e soprattutto chi non ha accesso alla formazione continua e alle politiche attive del lavoro”. “Sicuramente – sintetizza il segretario nazionale della Felsa, Mattia Pirulli – in alcuni casi la somministrazione è stata oggetto di comportamenti distorsivi, che hanno spesso snaturato l’origine virtuosa di questa tipologia contrattuale che incarna il principio della flexsicurity. Oggi la sfida, anche delle parti sociali, è quella di trovare soluzioni innovative, ponendo la somministrazione nella fascia alta del mercato del lavoro, ed evitando di fare dumping al ribasso penalizzando i lavoratori”.