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PROGETTO “PORTO SICURO” AL VIA ANCHE IN FVG

La Federazione agroalimentare della Cisl   avvia il progetto “Porto Sicuro 2019” e la formazione dei pescatori

Il progetto “Porto Sicuro 2019” approda anche nella nostra regione – dichiara Claudia Sacilotto, segretaria generale della FAI CISL FVG –  e vedrà la nostra Federazione impegnata nell’incontrare, assistere, informare e formare i lavoratori occupati nella pesca ed acquacoltura nelle principali marinerie della nostra regione, attraverso una azione inserita nel programma triennale della Pesca ed Acquacoltura, presentato dalla Federazione nazionale ed approvato dal Mipaaft.

Gli obiettivi del progetto sono: conoscere le condizioni di lavoro quotidiane dei Pescatori e/o Armatori con le loro problematiche, comprendere le loro aspettative e le loro necessità di tutele previdenziali e fiscali, avere una consapevolezza più ampia delle normative sull’attività di pesca e sulla sicurezza in mare, al fine permettere alla FAI, di offrire un supporto più cogente alle esigenze reali di Pescatori e/o Armatori.

La FAI CISL, a livello nazionale, con il progetto “Porto Sicuro 2019” – continua Sacilotto – sta incontrando i lavoratori della pesca in 70 marinerie italiane, coinvolgendoli anche nella compilazione di specifici questionari anonimi che spaziano dai temi dell’ambiente alle normative europee e dell’innovazione tecnologica, dal lavoro usurante agli ammortizzatori sociali e welfare, dai requisiti pensionistici al ricambio generazionale.

I dati raccolti verranno in seguito utilizzati per una ricerca approfondita e potranno fornire un quadro generale della situazione del settore.

La FAI CISL del Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione dei docenti dello IAL Marche – informa Marco Savi, coordinatore regionale del Settore Pesca all’interno della FAI CISL FVG –  organizza dal 23 settembre al 14 ottobre 2019 presso il Seminario Vescovile di Trieste, i corsi specifici per i Pescatori che intendono acquisire le abilitazioni ai titoli di Capo barca e Motorista abilitato che permetteranno loro di conseguire gli attestati, con esami da tenersi a fine ottobre presso la Capitaneria di Porto di Trieste.

Nella nostra Regione si inizierà con  Trieste – continua Savi – dove i marittimi che hanno dato l’adesione sono ben diciannove. Alcuni corsisti hanno un’età inferiore ai 30 anni, sintomo positivo di un ricambio generazionale, di cui il settore pesca ha estremo bisogno.

La FAI Cisl si è mossa nella consapevolezza – concludono Sacilotto e Savi – che fare il Pescatore è un lavoro sempre più difficile e necessita di tutele sempre più adeguate. Serve in primis: il riordino e la semplificazione della normativa europea che non dimentichi le specificità territoriali del settore; una previdenza che tenga conto dei periodi obbligatori del fermo pesca; il riconoscimento di lavoro usurante per i suoi addetti e non ultimo, la salvaguardia di questa importante attività e sua relativa occupazione locale, in quanto a fronte di 7.400 km  di costa italiana e 93 km. in FVG, riteniamo poco lungimirante ‘far abbandonare’ il settore a favore di competitor limitrofi.

La FAI Cisl c’è, ed è impegnata a seguire con attenzione il settore pesca ed i suoi addetti.