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A GORIZIA, NASCE LA RETE DI AIUTO CONTRO IL MOBBING

L’iniziativa della Cisl isontina trova il riconoscimento della Regione Fvg
Il segretario dell’Ust, Umberto Brusciano: “Una risposta concreta ad un fenomeno odioso anche nella nostra provincia”

Gorizia, 21 marzo 2008

Un luogo dove far valere i propri diritti, trovare conforto, ma soprattutto una risposta concreta alle vessazioni, di qualsiasi natura, subite nei luoghi di lavoro.

E’ il punto di ascolto inaugurato i giorni scorsi dalla Cisl isontina, in via Manzoni 5 a Gorizia, e che, accreditato dalla Regione Fvg, rientra tra le iniziative supportate e previste dalla cosiddetta legge  sul “buon lavoro” per contrastare il mobbing.

Un fenomeno sempre più diffuso, sebbene difficile da quantificare, che anche sul territorio della provincia sta lasciando il segno, come confermano proprio i dati raccolti dal Sindacato. “Negli ultimi due anni – spiega, infatti, il segretario generale della Cisl di Gorizia, Umberto Brusciano – alle nostre strutture, dove era già attivo un servizio di ascolto non istituzionalizzato, si sono rivolte moltissime persone per denunciare soprusi di vario tipo e trovare aiuto. Abbiamo in questo arco di tempo sostenuto 98 colloqui informativi telefonici, di cui ben 60 sfociati in incontri individuali”.

Chiara anche la fotografia dei mobbizzati, in eguale misura uomini e donne, e delle vessazioni subite. Se il 65% delle richieste di aiuto in questi anni sono provenute dal settore pubblico ed hanno riguardato prevalentemente quadri ed impiegati (a fronte del 35% delle domande di operai ed impiegati del privato) le violenze psicologiche inferte sembrano non conoscere distinzione. Tra le molestie più frequentemente denunciate, tanto dai lavoratori del pubblico, tanto da quelli del comparto privato, vi sono, infatti, il demansionamento, il mobbing ambientale (ovvero gli spostamenti logistici), le vessazioni psicologiche per mancata adesione alle direttive commerciali immorali richieste dal datore di lavoro, le avance più o meno velate di tipo sessuale e gli atteggiamenti troppo amicali dei colleghi o superiori.

“Purtroppo – commenta Brusciano – si tratta di situazioni che vengono denunciate soltanto quando la vittima ha raggiunto un livello di esasperazione elevatissimo e la sua condizione psicologica è ormai fortemente provata”.

“Spesso, infatti – aggiunge il segretario cislino – i mobbizzati preferiscono non proseguire nell’azione per paura di non riuscire a dimostrare i fatti,  per non esporsi con il proprio datore di lavoro, per paura di perdere il posto di lavoro e faticare a trovarne un altro dopo la causa soprattutto in un mercato del lavoro piccolo come quello della provincia di Gorizia”.

Di qui l’auspicio che il nuovo punto di ascolto (aperto dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 20, e il sabato dalle 9 alle 12) possa essere davvero una risposta significativa contro il mobbing.

Tuttavia, l’iniziativa – che vede una nutrita partnership di enti territoriali coinvolti e la collaborazione e il supporto del Centro diagnostico della Regione Veneto (Centro per l’analisi dei rischi e delle patologie psico-sociali di origine lavorativa), unico punto di riferimento in materia nel Nordest-  mira non solo ad aiutare, nella riservatezza più totale e nel caso concreto, i mobbizzati con l’aiuto di esperti – un operatore incaricato di curare la gestione delle attività e degli adempimenti amministrativi, un medico specialista in medicina del lavoro, un medico specialista in medicina legale, uno psicologo ed un avvocato  esperto in materia di lavoro – ma anche a implementare una cultura diffusa contro il mobbing, con azioni informative e divulgative, corsi di formazione, l’istituzione di appositi tavoli e comitati paritetici, iniziative di prevenzione.
Per info: 0481-30775 oppure www.retediaiutomobbing,gorizia@cisl.it.

 

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
335.7970621