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IL COMUNE DI TRIESTE SI ASSUMA LA RESPONSABILITA’ SUGLI APPALTI

La Fisascat Cisl replica a Polidori su Trieste Servizi:  “Non molleremo un colpo per salvaguardare i lavoratori e garantire servizi di qualità all’utenza”.

“Fa piacere che la politica si renda conto della già difficile situazione in cui versano i lavoratori dipendenti delle imprese appaltatrici, peccato, però, che tenda a non assumersene la responsabilità”: all’indomani delle dichiarazioni del vicesindaco Polidori su Trieste Servizi, la Fisascat Cisl punta il dito contro l’amministrazione comunale e soprattutto contro la mancata volontà della politica di gestire in maniera seria la questione appalti. “Il problema – entra nel merito Andrea Blau – è che la politica, rappresentata dal Consiglio Comunale, trincerandosi dietro il velo della legalità, di fatto sta impoverendo la città: il punto non è la costituzione di Trieste Servizi, quanto la necessità, evidentemente inascoltata, di avviare un percorso serio di gestione degli appalti, ad oggi insostenibile sia per i lavoratori sottoposti, assieme alle loro famiglie, a condizioni di vita inaccettabili, sia economiche che di qualità del lavoro, sia per gli utenti che fruiscono di servizi sempre più inadeguati”.

“Quello che fa davvero rabbia – incalza Blau – è che, anche rispetto all’ipotesi di Trieste Servizi, il Comune non abbia provveduto ad una idonea analisi tecnica: senza questo tipo di valutazione il Consiglio Comunale potrebbe adottare una decisione politica basata esclusivamente su un rischio, ovviamente non comprovato, di antieconomicità. E’ chiaro che questo significherebbe lavarsene le mani”.

Inutile poi sottolineare l’inesattezza delle dichiarazioni di Polidori, tra le altre cose, proprio rispetto al trattamento economico dei lavoratori, che anche in un eventuale passaggio ad una società in house, sarebbe comunque assoggettato al contratto collettivo nazionale di riferimento per la categoria”. Detto questo – si legge in una nota del Sindacato – non possiamo accettare di assistere all’impoverimento della città, causato da una cattiva gestione degli appalti: perché il problema non è l’appalto in sé, ma come viene regolato e controllato da chi dovrebbe assumersene la responsabilità, senza accollarla, invece, come succede da anni, ai lavoratori e al loro sacrificio sia in termini economici, sia di qualità della vita. “Su questo – afferma Blau – sia chiaro, non molleremo un colpo. Posto che, per la Fisascat Cisl, Trieste Servizi continuerebbe ad essere lo strumento più immediato per cambiare le sorti dei lavoratori, oltre che una stimolante sfida da affrontare assieme tra sindacato e amministrazione comunale, la politica non pensi di nascondere sotto il tappeto gli oggettivi problemi dei lavoratori.  L’archiviazione dell’ipotesi di Trieste Servizi, infatti, non cancellerebbe l’urgenza di intervenire  immediatamente sulla questione della gestione appalti, che resta comunque aperta (per esempio, non posiamo aumentare le rette nelle case di riposo come l’Itis e contemporaneamente ridurre retribuzioni e ore di lavoro agli addetti in appalto)”. Un intento sostenuto anche dalla Cisl Fvg, con il segretario Luciano Bordin: “Ora ci aspettiamo che l’amministrazione comunale cambi passo, iniziando a tutelare tutti i lavoratori del territorio e blindando anche la qualità dei servizi erogati. La Cisl, come fatto sin ora, resta disponibile al confronto costruttivo”.