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DISEGNARE OGGI LA SCUOLA DI DOMANI

Congresso regionale della Cisl Scuola Fvg. Passaggio di testimone: alla guida della categoria eletta Antonella Piccolo.

Precariato, reclutamento dei docenti, edilizia scolastica, organici, contratti: sono questi i macro temi al centro del congresso della Cisl Scuola Fvg, oggi a Sesto al Reghena, alla presenza della nazionale Maddalena Gissi e della segreteria regionale della Cisl. Un congresso che ha visto l’elezione di Antonella Piccolo al vertice della categoria (che conta in Friuli Venezia Giulia oltre 6mila iscritti) e che è stato anche l’occasione per scattare la fotografia reale di un comparto determinante, ma tormentato da criticità ancora da superare e sotto la lente del Sindacato.

Problemi emersi dalla pandemia, a partire dalla gestione della didattica a distanza e dall’aumento della dispersione scolastica, ma anche “strutturali” e sui quali la Cisl va in pressing.

Primi fra tutti quelli del reclutamento dei docenti e l’alto tasso di precariato che interessano ogni ordine e grado. A mettere in luce un primo paradosso è la stessa relazione congressuale, che evidenzia, un pesante deficit per quanto riguarda il binomio tra reclutamento e formazione dei docenti. E’ così che, ad esempio, l’unica facoltà di scienze della formazione primaria presente in regione non riesce a soddisfare il fabbisogno di docenti per la scuola primaria e secondaria, se si considera che, a fronte delle centinaia di pensionamenti annuali la facoltà ne ammette allo studio solo 150/160. Poi ci sono i numeri che riguardano il sostegno, insegnamento sempre più indispensabile anche alla luce delle sempre più numerose certificazioni e garanzia di una scuola davvero inclusiva: quest’anno, dopo le immissioni in ruolo, sono rimasti vacanti 206 posti a cui vanno aggiunti 819 posti in deroga. Anche in questo caso, i posti disponibili per i VI ciclo del TFA di sostegno delle Università del Friuli Venezia Giulia sono, tra Udine e Trieste, solo 372, un’offerta assolutamente insufficiente rispetto ai numeri sopra riportati.

Altro tema cruciale, quello del precariato, testimoniato dall’elevato numero di personale, sia docente che Ata, che versa in questa condizione di instabilità. Parliamo – si legge nella nota della Cisl Scuola – di 795 posizioni in scadenza alla fine dell’anno scolastico, in altri termini 795 possibili stabilizzazioni non effettuate a causa di politiche di reclutamento sbagliate, senza contare le migliaia di spezzoni delle cattedre. “Nel patto per la Scuola sottoscritto con il Ministro, su questo abbiamo preso impegni precisi che pretendiamo siano rispettati. Pensiamo alle  graduatorie provinciali della nostra regione per le supplenze e, in particolare, alla seconda fascia in cui sono inseriti migliaia di supplenti con una media di 7/8 anni di docenza anche con incarichi di rilievo: la nostra proposta non è una sanatoria, come qualcuno tenta di definirla, ma un sistema nel quale alle procedure concorsuali ordinarie da rivedere si affianchi una diversa opportunità di stabilizzazione che riconosca con criteri oggettivi e trasparenti il servizio svolto. Questa sarebbe una risposta concreta alle giuste aspettative di tutta la comunità educante” – commenta la neo eletta Antonella Piccolo. “Su questo – aggiunge – non molliamo, così come non arretriamo rispetto al reclutamento del personale ATA, per il quale va rimosso anzitutto il vincolo che ad oggi limita alla sola possibilità del turn over la possibilità di assumere a tempo indeterminato, rendendo di fatto strutturale una grossa quota di precariato”.

Grande attenzione del Sindacato, poi, sulla partita contrattuale, con la richiesta di alcuni interventi chiave sulla Manovra di Bilancio, a partire dalle poste stanziate. “Per quanto riguarda la scuola – aggiunge Piccolo – la grande scommessa sarà anche il PNRR, ad esempio, sia per quanto riguarda la formazione professionale, agganciata ancora di più alle politiche attive del lavoro, sia l’abbassamento del numero di alunni per classe, che avrà evidenti ricadute sull’edilizia scolastica e sulle infrastrutture, ma anche sull’utilizzo delle risorse di organico”.

Resta, infine, il tema tutt’altro che marginale, richiamato anche dalla segretaria della Cisl Fvg, Renata Della Ricca, e che riguarda il collegamento tra situazione demografica e scuola. Una situazione che preoccupa, considerato che nell’anno scolastico in corso risultano 2mila 400 studenti in meno nell’istruzione statale; un calo delle iscrizioni che si concentra soprattutto nel primo ciclo. “Questo – commenta Della Ricca – apre alla necessità di avviare un ragionamento profondo sulla scuola del futuro e soprattutto su come tutelare le scuole anche di periferia e delle zone montane, senza contare l’opportunità di proseguire e insistere sulle misure già individuate dalla legge regionale sulla famiglia, a favore della natalità”.