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SINDACATI CONTRO IL TAGLIO NAZIONALE DELL’1,4% DEL PERSONALE SANITARIO

Cgil, Cisl, Uil Fvg contro il taglio dell 1,4% del personale sanitario. Martedì 10 presidio a Trieste in piazza Oberdan, dalle 10.

La legge di bilancio nazionale che, di fatto, prevede il taglio dell’1,4% del personale sanitario proprio non piace a Cgil, Cisl, Uil del Friuli Venezia Giulia, tanto che i Sindacati hanno deciso di appoggiare l’iniziativa dei parlamentari regionali che punta a correggere quella che viene giudicata come una evidente disparità di trattamento tra le Regioni a statuto ordinario e quelle “speciali”.

In sostanza – si legge in un comunicato delle tre sigle confederali – il problema sta nel fatto che il cosiddetto “decreto Calabria”, convertito in legge a giugno, prevede la possibilità di aumentare la voce relativa al personale sanitario per le regioni rispetto alle quali lo Stato concorre per il finanziamento del servizio sanitario. Viceversa le altre – come il Friuli Venezia Giulia, che provvedono con proprie risorse all’autofinanziamento complessivo del servizio sanitario – si vedono costrette al contenimento della spesa entro il valore dell’anno 2004 diminuito dall’1,4%.

“E’ chiaro – tuonano Cgil, Cisl, Uil – che siamo di fronte ad una norma discriminatoria che va sanata e, a questo proposito, ci aspettiamo che l’assessore Riccardi congeli temporaneamente quanto riportato nelle Linee di gestione previste dalla riforma, in attesa di conoscere l’esito del ricorso presso la Corte Costituzionale e degli emendamenti presentati trasversalmente dai nostri parlamentari. Parlamentari ai quali va l’appoggio dei Sindacati confederali e delle categorie che, per far sentire a livello nazionale la propria voce e sollecitare, a livello locale, uno stop da parte di Riccardi, hanno organizzato, per martedì 10 dicembre, un presidio a Trieste, dalle 10 in piazza Oberdan, di fronte al Consiglio Regionale.

Siamo di fronte ad una situazione – commentano per Cgil, Cisl, Uil Rossana Giacaz, Luciano Bordin e Magda Gruarin – che non può lasciarci indifferenti, considerata anche, da una parte, la già difficile situazione del personale registrata nella nostra regione, la necessità di equilibrio della spesa sanitaria all’interno del bilancio regionale con il bisogno di mantenere gli alti standard della nostra sanità, che passano anche per gli operatori”.

Quanto alle Linee annuali per la gestione del servizio sanitario e socio-sanitario regionale, pubblicate i giorni scorsi, Cgil, Cisl, Uil hanno già chiesto con urgenza all’assessore Riccardi un incontro sui temi inclusi, a partire da quelli, tutt’ora aperti e critici, che riguardano, in particolare, i nuovi assetti aziendali derivanti dalla fine dei commissariamenti, la continuità assistenziale e l’assistenza territoriale e socio-sanitaria, l’annosa questione delle liste d’attesa, degli accessi al pronto soccorso, l’auspicata e fattiva integrazione tra ospedale e territorio.