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CISL FVG SPINGE SU INFRASTRUTTURE E LOGISTICA PER SCONGIURARE ULTERIORI CRISI

L’unificazione di Confindustria? “Una scelta a cui guardiamo con grande interesse”. “Così come il percorso avviato dalla Cisl – commenta Alberto Monticco, segretario generale del Sindacato, che nel recente congresso ha sancito la regionalizzazione – anche la strada individuata dagli Industriali si profila la più efficace rispetto alle reali esigenze del mondo produttivo”. Dinnanzi ai diversi punti di crisi ancora aperti in Friuli Venezia Giulia – si legge nella nota sindacale – contare su una struttura snella e capace di intervenire in modo veloce ed incisivo diviene fondamentale. Tanto più se si considera che, oltre alle crisi o difficoltà conclamate, la tenuta del sistema occupazionale continua a preoccupare: soltanto a Monfalcone sono circa un centinaio i lavoratori a rischio, occupati in aziende che tra qualche mese termineranno le loro commesse e, ad oggi, senza ordini aggiuntivi. “E’ chiaro che un territorio come il nostro, già pesantemente desertificato dal punto di vista industriale, non può sopravvivere soltanto con la presenza, irrinunciabile di Fincantieri”. “Viene da domandarsi – incalza Monticco –  se le dinamiche elettorali regionali stiano compromettendo la consapevolezza della Regione sull’urgenza di alcuni interventi, a partire da quelli legati alla logistica e alle infrastrutture”. Temi sui quali – secondo la Cisl Fvg – si sta tergiversando un po’ troppo. “Il nostro baricentro – spiega Monticco – non deve essere quello di puntare allo smistamento delle merci, ma a creare hub strettamente funzionali all’industria, alla produzione sul territorio e, di conseguenza, al rafforzamento della componente occupazionale”. Con infrastrutture e assetti logistici di questo tipo – conclude la nota sindacale – potremmo costruire anche quelle filiere oggi indispensabili al mantenimento delle grandi aziende regionali: filiere che potrebbero svolgere una funzione di retrobottega andando a valorizzare maestranze e lavorazioni oggi lasciate a se stesse o a sviluppare nuovi settori come le riparazioni. “Rispetto a questo abbiamo degli esempi importanti sul territorio come quello di Marine Interiors: certo è che occorrerà valorizzare ancora di più il nostro sistema portuale, non lasciando che lo scalo di Capodistria continui ad essere più attrattivo e competitivo”.