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CASE DI RIPOSO FVG, INNALZARE E UNIFORMARE IL LIVELLO DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI

Nell’incontro con Riccardi l’appello di Cgil-Cisl-Uil per rafforzare le protezioni a tutela degli anziani: «Proseguire sulla strada del confronto»

«Esiste un monitoraggio e un quadro aggiornato della situazione nelle case di riposo, cosa che era mancata nella prima ondata dell’epidemia. Così come era mancato quel confronto col sindacato che è stato positivamente avviato e che deve proseguire per favorire una gestione condivisa di questa emergenza sui due versanti più esposti, quelli della sanità e dell’assistenza agli anziani e alle persone fragili». Questo il commento unitario dei segretari generali di Cgil-Cisl-Uil del Friuli Venezia Giulia, anche a nome delle rispettive categorie dei pensionati e del lavoro pubblico, dopo il tavolo di ieri con l’assessore Riccardi, relativo alla situazione delle case di riposo. Tavolo che sarà seguito, come annunciato la scorsa settimana, da un nuovo incontro in programma lunedì prossimo (16 novembre), incentrato sull’emergenza personale.

«L’auspicio – dichiarano Villiam Pezzetta (Cgil), Alberto Monticco (Cisl) e Giacinto Menis (Uil) – è che sulla scia di questi due incontri possano essere varate misure immediate per far fronte a un’epidemia che vede il Fvg, come confermato dall’Iss e purtroppo anche dal picco di mortalità registrato ieri, in una situazione più critica rispetto a quella delle scorse settimane. La strada del confronto con i sindacati, in ogni caso, può e deve rappresentare uno degli strumenti per fronteggiare e gestire l’aggravarsi dell’emergenza, mettendo in sicurezza il più possibile il sistema ospedaliero, la rete delle strutture per anziani e disabili e il sistema dell’assistenza domiciliare». In questa direzione le richieste avanzate ieri dai sindacati confederali e dalle categorie, che ribadiscono, sul fronte delle case di riposo, «l’esigenza di uniformare al rialzo il livello dei servizi sociosanitari nelle case di riposo, rafforzando nel contempo la rete delle strutture pubbliche rispetto all’offerta privata». Ma l’efficacia della risposta alla pandemia, per i sindacati, «sarà strettamente legata agli investimenti sul personale negli ospedali, nelle strutture socio-assistenziali e nell’assistenza domiciliare, a partire dal rafforzamento delle Usca con tempi certi e modalità definite, fondamentale per rispondere alla crescente diffusione dei contagi sul territorio riducendo la pressione sulle strutture sistema ospedaliere». Da qui l’importanza dell’incontro di lunedì, «da cui dovranno arrivare – concludono i segretari – le prime risposte tangibili alle richieste che abbiamo messo sul tavolo». Richieste che, sul versante anziani, puntano anche a misure per contrastare l’isolamento delle persone fragili nel rapporto con in famigliari, alla definizione delle modalità della sorveglianza sanitaria nelle case di riposo, con il supporto dei medici di medicina generale e dei distretti, all’abbattimento delle rette nelle case di riposo e a dare continuità a un metodo di verifica periodica dei dati sull’andamento del contagio, come avviene in altre regioni.