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FINAZZI: LAVORATORI STROZZATI DALLA MANCANZA DEI PAGAMENTI

Un circolo vizioso, dove a rimetterci sono i lavoratori: i quaranta della Finazzi, ormai da metà gennaio senza stipendio. Sono loro che scontano un sistema perverso di appalti, con l’azienda di Codroipo che da quasi quattro mesi non emette più i pagamenti, adducendo crediti ancora non rientrati dalla ditta appaltante, ovvero la Cimolai di Monfalcone.
Ed è proprio davanti ai cancelli di quest’ultima, che stamani sindacato e lavoratori si sono dati appuntamento per un presidio (il secondo in poche settimane), raggiunti anche dal sindaco di Monfalcone, Annamaria Cisint.
“La situazione è pesantissima e va chiusa il prima possibile: questi lavoratori sono al limite e purtroppo non possono neppure beneficiare degli ammortizzatori sociali” – incalza per la Fim Cisl Fvg, Pasquale Stasio.  Niente tutele per loro e, come se non bastasse, l’incubo dello sfratto esecutivo dalla propria casa, visto che l’affitto viene prelevato direttamente dalla busta paga. “L’impatto sociale di questa vicenda sta assumendo contorni davvero drammatici – commenta ancora Stasio, sollecitando un tavolo di confronto, cui si è impegnata anche il sindaco di Monfalcone. Quanto all’azienda, le risposte non sono, ad oggi, risolutive, con un rimbalzo di responsabilità tra la stessa Finazzi e la Cimolai, che stamani – attraverso un comunicato stampa – si è tuttavia detta disponibile ad un confronto e ad analizzare la situazione. “Noi sicuramente non abbasseremo la nostra attenzione su questa vicenda – spinge in avanti Stasio – che è emblematica del sistema degli appalti e di come, all’interno dello stesso contesto lavorativo, spesso e volentieri si delineino lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Queste situazioni sono inaccettabili e vanno condannate con forza. Quanto agli operai della Finazzi, come Fim Cisl, andremo avanti per assicurare loro tutte le tutele possibile e per ripristinare i corretti rapporti di lavoro”.