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Zml, la Fim: confronto a viso aperto – Il trend degli ordini mette in discussione cassa integrazione ed esuberi

di ELENA DEL GIUDICE

La mobilitazione non è rientrata, ma dall’incontro di ieri arriva una sorta di apertura di credito da parte sindacale ai vertici di Zml che ha, da un lato, ribadito il piano e, dall’altro, si è impegnata per investimenti sui macchinari e, soprattutto, sugli uomini. E gli esuberi potrebbero scomparire.
Il condizionale rimane d’obbligo perché, prudentemente, l’azienda attende di consolidare il trend degli ordini per il reparto alluminio – di questo si è discusso approfonditamente ieri – prima di rivedere i 79 esuberi individuati dal piano di ristrutturazione presentato lo scorso anno. Ma nel prossimo summit, già in agenda per il 18 maggio, si discuterà proprio di organici, di esuberi, di possibili straordinari, oltre che dell’andamento, dei problemi e delle prospettive delle altre due divisioni, rame e ghisa.
Il commento al termine del faccia a faccia di ieri tra Fim, Fiom e Uilm da una parte, direzione di stabilimento, rappresentante della proprietà, un consulente esperto in pressofusione di alluminio e un rappresentante di Unindustria dall’altra, è stato «abbastanza positivo. Devo dire – spiega Cristiano Pizzo, segretario provinciale della Fim Cisl – di essere rimasto piacevolmente sorpreso per i contenuti dell’incontro e per l’atteggiamento dell’azienda che ha dimostrato di volersi confrontare a viso aperto».
La divisione alluminio ha in portafogli ordini abbastanza in linea con il 2009 e ciò potrebbe consentire di dire «che nel 2010 i lavoratori di Zml non dovrebbero fruire della cassa integrazione. Questa – rimarca Pizzo – sarebbe già una buona notizia».
Zml al tavolo «ha dimostrato di credere nel rilancio della divisione alluminio, mentre le Rsu – prosegue il sindacalista – temevano che l’azienda non ci credesse più». Invece la presenza dell’esperto in pressofusione che ha spiegato il senso degli investimenti fatti sinora e quelli che verranno, dispiegati su organizzazione del lavoro e macchinari, consente ai sindacati di riconoscere l’impegno di Zml in questa divisione.
Va detto che il percorso di verifica è in atto e proseguirà sino alla conclusione della vigenza del piano industriale, e quindi luglio 2011, «ma credo che già nei prossimi mesi saremo in grado di capire se quanto enunciato troverà conferma». Per cui lo stato di agitazione che ha già determinato un paio di scioperi nell’azienda maniaghese non viene revocato. I sindacati rimangono «vigili». Ma probabilmente null’altro accadrà sino al 18 maggio, data del prossimo incontro, in cui si discuterà di rame e ghisa e, soprattutto, di occupazione e prospettive alla luce dell’andamento degli ordini. Un trend positivo che, se confermato, porterà a ridiscutere il ridimensionamento degli addetti.

(dal Messaggero Veneto del 21 aprile 2010)