Con Paolini, al via il Sessantesimo della Cisl – il 23 a Maniago, lo spettacolo dell’attore bellunese “Bisognaâ€
In partnership con Cisl Fvg e Ial Fvg:
Sindacato e formazione vicini ai cambiamenti
A dare il la alle celebrazioni del 60esimo della Cisl ci penserà venerdì sera a maniaco, Marco Paolini con la sua nuova piece itinerante, “Bisogna”, come sempre dedicata al Nordest e alle sue trasformazioni economiche e culturali. Allestito in partnership con la Cisl Fvg e Ial Fvg – nell’ambito del Festival Città Impresa per cui è stato appositamente scritto – il recital racconta la vita nelle metropoli del Nordest, quei cambiamenti del tessuto produttivo e sociale che vedono tanto il Sindacato, tanto il noto ente di formazione in prima linea, interpreti privilegiati di un territorio in profonda evoluzione.
Un’evoluzione segnata dai mestieri, dallo sviluppo “miracoloso” dell’economia fatta di tante aziende, di realtà medio piccole con migliaia di persone occupate e che soltanto oggi stanno conoscendo la crisi. “Un bacino inestimabile di ricchezza, di cultura imprenditoriale e non solo – afferma il segretario della Cisl Fvg, Giovanni Fania – che alla tradizione manifatturiera ha saputo collegare e stringere il valore intellettuale, la leva tecnologica, in un mix che si è rivelato vincente, permettendoci standard elevatissimi sul resto del Paese”. Non poteva, dunque, che essere il racconto di questo universo dinamico – dove il Sindacato si muove e lavora – ad aprire le manifestazioni del 60esimo della Cisl, che vedrà susseguirsi in questi mesi una serie di iniziative “speciali” a festeggiare l’illustre compleanno. E se, al pari del Nordest, anche il Sindacato si sta trasformando, a partire dalle sue relazioni con il territorio e dagli strumenti come la contrattazione di secondo livello che avvicinano il mondo del lavoro e della produzione, anche la formazione vive in prima persona il cambiamento. “Rispetto soltanto a pochi anni fa – commenta il presidente dello Ial Fvg, Vittorio Brancati – nella preparazione delle figure professionali si ragiona sempre più in chiave di specializzazione: le richieste, i fabbisogni del mercato del lavoro sono mutati, la gamma delle competenze da sviluppare sempre più vaste. Senza contare che la stessa apertura dei confini, l’allargarsi delle prospettive geografiche sta cambiano anche le mappe della formazione”.
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