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Sindacati e Anpi: «Il Grande fratello deve rispettare la festa del 25 aprile»

Non c’è solo un “Grande fratello” invadente, che manifesta la sua potenza mediatica nel giorno del 65° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Per i sindacati Cgil, Cisl e Uil, ma anche per l’Anpi, che si dichiara al fianco dei lavoratori, la prospettiva è più ampia e ha a che fare con la revisione della norma regionale sul commercio. Con la necessità cioè di prevedere giorni di chiusura obbligatori per tutti, per legge, come appunto deve accadere il 25 aprile e il primo maggio. Per sottolineare i due concetti, Cgil, Cisl, Uil e Anpi, sostenuti anche da Partito democratico e Rifondazione comunista, hanno manifestato ieri davanti all’ingresso del Palmanova Outlet village dove si consumava l’attesa di centinaia di persone per partecipare al casting del Gf, edizione numero 11. Il tutto fra l’indifferenza, e isolati attimi di stizza, degli aspiranti “gieffini” in coda.
«Non vorrei mai un fratello irrispettoso delle feste nazionali» e «Vogliamo la libertà di non lavorare il 25 aprile e il primo maggio», sono i due striscioni che i sindacati srotolano davanti al villaggio dello shopping e portano nella breve sfilata a fianco di selezionatori e selezionati. «Fare il casting il 25 aprile è una provocazione – insiste Paolo Duriavig, segretario regionale della Fisascat-Cisl –, se l’avessero organizzato la prossima settimana non avremmo detto nulla. Il fatto che in fila ci siano molti giovani indica che il 25 aprile non sanno che cosa sia, che significato abbia. E poi, magari, tra qualche giorno ritroveremo alcuni di loro, finite la sbornia e l’euforia dei provini, nella sede del sindacato a rivendicare diritti e tutele, ma i diritti e le tutele si rivendicano sempre, non quando comoda. Questo è uno svilire il 25 aprile. Ecco perché chiediamo che la legge sul commercio venga modificata, che ci siano dei giorni (questo, il primo maggio, Pasqua e pasquetta, Natale e Capodanno) in cui tutti i negozi restino chiusi. Per legge».