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SCATTATA LA MOBILITAZIONE DEL PUBBLICO IMPIEGO ANCHE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Entra nel vivo confronto aperto tra lavoratori dei servizi pubblici e cittadini sulla riforma pa. Un confronto che è mancato con il Governo Renzi e la Ministra Madia su una riforma necessaria al Paese, quella della riorganizzazione dei servizi di pubblica utilità. Da qui alla manifestazione nazionale dell’8 Novembre, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl saranno nelle piazze italiane per informare e sensibilizzare i cittadini sul lavoro di chi offre servizi, tanto nell’ambito pubblico quanto in quello privato. Maestre, educatori, tecnici, polizia locale, operatori di front-office, funzionari, amministrativi, insieme ai lavoratori di tutti i servizi pubblici locali porteranno in piazza, fuori dall’orario di lavoro, la loro professionalità. Con i cittadini si confronteranno su una crisi di sistema che rende tutti più deboli e più soli.

ECCO GLI APPUNTAMENTI DEL 9 OTTOBRE IN FRIULI VENEZIA GIULIA
Su blocco contratti, retribuzioni pubblico impiego e sanità

Udine
ore 8 – 9.30 presidio e volantinaggio presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia
Pordenone
Ore 8-11 presidio e volantinaggio davanti l’Ospedale di Pordenone
Trieste
Ore 10-11.30 presidio e volantinaggio davanti l’Ospedale Maggiore
Gorizia
Ore 9-10.30 presidio e volantinaggio davanti l’Ospedale
Ore 11-12.30 presidio e volantinaggio presso il mercato
Monfalcone
Ore 9-10.30 presidio e volantinaggio davanti l’Ospedale

La spesa delle autonomie locali nel 2013 ha raggiunto 234 miliardi di euro e si stima che nel 2018 toccherà il picco di 241 miliardi. Un aumento trainato dai consumi intermedi, in costante e inarrestabile crescita. Pesano per il 45%. Una sola voce ha contribuito al contenimento, il personale, che con oltre 3000 euro di mancati rinnovi ha visto ridursi il proprio potere d’acquisto, di fatto azzerata la formazione, asciugati gli organici: dal 2001 al 2012 le unità tagliate sono state 49 mila e, all’orizzonte del 2018, questa cifra triplicherà.

Un paradosso, perché proprio a questi lavoratori, le cui retribuzioni erano basse già prima del blocco della contrattazione, oggi si chiede un’enorme sforzo di modernizzazione. Senza contratto da 5 anni, senza mezzi,senza adeguate risorse per migliorare l’offerta dei servizi e realizzare una vera riorganizzazione che faccia leva sulle competenze. I 33,1 miliardi di euro di tagli effettuati dal 2010 al 2013 non hanno di fatto scalfito gli sprechi veri, le sacche di inefficienza e di cattiva spesa, ricadendo principalmente sull’offerta di servizi, quindi sui lavoratori che li offrono e sui cittadini che ne sono stati privati. A pagare sono come sempre le fasce deboli: l’infanzia, la disabilità, gli anziani, i giovani e i disoccupati.

Una situazione che richiede un’alleanza tra chi vede il proprio lavoro umiliato e chi, nonostante continua a pagare maggiori tasse e tributi locali, vede ridursi la propria rete di protezione.

Ufficio stampa Cisl FVG