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RICERCA: PACCHETTO DI PROPOSTE DELLA CISL FVG PER LA REGIONE

In Stazione Marittima a Trieste il convegno promosso da Sindacato
Stabilizzazione dei precari, ma anche abolizione di Ici e Irap

La Cisl Fvg accende i riflettori sul mondo della ricerca, con un pacchetto di proposte indirizzate alla Regione. Nel corso del convegno di Trieste, promosso dal Sindacato con la Federazione della Ricerca (Fir) e il suo segretario Gianfranco Renner, emergono i nodi critici del comparto, mancanza di risorse e precariato, in testa.
Oggi l’Italia investe in R&S poco più dell’1% del Pil, vale a dire circa 250 euro l’anno ogni abitante, contro i 654 della Germania e ad aggravare la situazione si aggiunge il contributo dei privati, di molto inferiore agli altri principali Paesi europei, se si pensa che siamo fermi al 49,5%, a fronte di Francia e Germania, rispettivamente al 63,2% e 70,1%. Se sul versante dei finanziamenti le cose non vanno bene, altrettanto può dirsi su quello delle risorse umane, che registra una forte precarietà, nonostante l’attrattività del nostro sistema, e di quello regionale in particolare.
"Tuttavia – commenta il segretario della Cisl Fvg, Giovanni Fania – non è possibile soffermarsi unicamente sulla stabilizzazione del personale, ma occorre ripartire con una seria politica di sviluppo di strumenti quali borse di studio per i giovani ricercatori (anche nell’ottica dello scambio con l’estero), di apertura di nuove immissioni in ruolo tramite concorsi ed assunzioni mirate al rientro dei tanti, troppi “cervelli” italiani emigrati all’estero”. Valorizzare l’eccellente esperienza della ricerca regionale significa  per la Cisl anche rafforzare il rapporto con il territorio e con le imprese, puntare alle sinergie e distrettualizzazione e favorire la ricerca – come ha sottolineato il segretario nazionale della Fir Cisl, Giuseppe De Biase – abolendo l’Ici sugli immobili e l’Irap, da convertire ad esempio in borse di studio”.
“Alla Regione – spiega Fania – chiediamo l’istituzione di un tavolo specifico sulla ricerca e di un confronto periodico e cadenzato sul tema con gli Stati generali”.
Argomenti condivisi dai rappresentati degli enti di ricerca, che da Trieste rilanciano una serie di problematicità, ma anche di suggerimenti. Se Iginio Marson, Presidente dell’Istituto Oceanografico sottolinea la difficoltà, stante le criticità legate ai finanziamenti (quelli ordinari del 2009 non sono ancora arrivati) di fare programmazione a medio termine e invita ad elaborare nuove modalità di finanziamento, sottolineando anche i pesanti vincoli nelle assunzioni, Francesco Russo, vicepresidente di Area Science Park lancia la sfida della integrazione tra le varie reltà e sistemi, leva per giocare a livello italiano ed europeo un partita in serie A. Carlo Rizzuto, invece, presidente del Sincrotrone puntualizza come in Italia specialmente ed in Europa in generale, a differenza degli Usa,  l’80% delle risorse dedicate e spese dai ricercatori per sviluppare le tecnologie e i processi necessari a fare ricerca non sia riconosciuto ai fini della carriera e come queste compertenze acquisite in chiave di sviluppo non siano oggetto di trasferimento ad esempio nell’industria.
Sulla necessità di strategie e sinergie si sofferma l’assessore regionale competente Alessia Rosolen, anticipando anche incentivi per chi assumerà ricercatori. “Quello che manca è la capacità di lavorare insieme” – spiega – “come Regione stiamo costruendo  una strategia univoca per essere competitivi con tutto quello che c’è fuori”.
“Nel rilancio del sistema Paese – conclude il segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini – la ricerca deve trovare ampio spazio e giocare un ruolo di primo piano, ma occorre insistere molto sul rapporto tra ricerca e sviluppo, sull’incontro e collegamento tra scienza, tecnologia e produzione, avvicinando e facendo dialogare meglio e più efficacemente le politiche di ricerca con le politiche industriali”. “Questo – aggiunge – anche per togliere da quel seso di provvisorietà in cui vivono gli enti di ricerca: una ricerca che oggi è oggetto di una riforma che è un cantiere aperto, rispetto al quale non è chiaro dove questo Governo voglia arrivare”.

Trieste, 18 febbraio 2010

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg