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RAI FVG: RAFFORZARE LA PROGRAMMAZIONE E LA PRESENZA SUL TERRITORIO

Cgil-Cisl-Uil Fvg premono per un «proficuo rinnovo della convenzione tra Rai e Governo»

Aprire un confronto immediato sulla Rai, per dipanare con urgenza la questione del rinnovo della convenzione con lo Stato: è l’appello rilanciato oggi da Cgil, Cisl, Uil del Friuli Venezia Giulia e dalle Rsu del Servizio nazionale e diretto al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga.  Una risposta – quella del Governatore – attesa dal 21 maggio scorso, data in cui i Sindacati chiedevano formalmente un incontro per chiarire una situazione che preoccupa i 150 lavoratori della Rai, compromettendo ad oggi la sicurezza del personale, come anche, per esempio, le stabilizzazioni e la copertura del turn over.

«Il rinnovo della specifica convenzione Stato-Rai sul servizio pubblico radiotelevisivo nella regione FVG, scaduta dal 2015, dovrà prevedere lo sviluppo delle piattaforme web e soprattutto un rafforzamento dei programmi dedicati alla difesa e alla valorizzazione delle lingue minoritarie. Questo, riferito in particolare alla lingua friulana, risponderebbe alla pressante richiesta da parte del territorio, formalizzata da un atto firmato da 70 sindaci, e all’esigenza di dare piena attuazione dell’articolo 12 della legge nazionale 482/1999 sulla tutela delle minoranze». È quanto scrivono le segreterie di Cgil, Cisl e Uil Friuli Venezia Giulia e le Rsu della Rai regionale in un documento presentato in una conferenza stampa tenutasi stamane a Trieste. «Fortemente preoccupati per i ritardi nel rinnovo della convenzione, attualmente in regime di proroga con scadenza alla fine di questo mese, i sindacati denunciano come il friulano «sia attualmente presente soltanto nella programmazione radiofonica della sede, grazie un’apposita convenzione con la Regione Fvg, e in maniera totalmente estemporanea». Tra le ipotesi di intervento, oltre a quello attraverso la nuova convenzione con il Governo, Cgil, Cisl e Uil suggeriscono anche un nuovo accordo stipulato tra la Rai e la Regione, che includa il necessario finanziamento di trasmissioni televisive in Friulano, con spazi di informazione e programmi dedicati».

Quanto agli spazi, segreterie regionali e Rsu suggeriscono un’implementazione nel ricorso al canale 103 del digitale terrestre, «assegnato alla Rai in primis per effettuare trasmissioni di programmi e notiziari in Sloveno nonché per quelli individuati nell’ambito del progetto italo-sloveno di TV Transfrontaliera, ma pronto per ulteriori trasmissioni di interesse regionale». Trasmissioni che oggi, rimarcano i sindacati, «si limitano invece, almeno in buona parte, a duplicare la programmazione nazionale attraverso la cosiddetta Terza Rete bis». Da qui la richiesta di «guardare ai modelli di programmazione per le lingue minoritarie già avviati con successo, come quello per il Ladino in provincia di Bolzano».

Ma la nuova convenzione, come hanno dichiarato nel corso della conferenza stampa i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis, «dovrà anche essere l’occasione per rafforzare la presenza del servizio pubblico radiotelevisivo in regione, anche attraverso un’adeguata dotazione di uomini e mezzi sul territorio, che punti al potenziamento delle redazioni esterne e in particolare di quella di Udine». Una richiesta che i segretari, «vicini a tutti i 150 lavoratori della sede Rai Fvg», sottoporranno anche al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, rinnovandogli la richiesta di un concreto impegno della Regione a sostegno del servizio pubblico radiotelevisivo, «sia attivandosi con il Governo per un proficuo rinnovo della convenzione, sia incrementando le risorse proprie destinate al rafforzamento della programmazione in friulano».