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La Fim Cisl sullo sciopero di ieri organizzato dalla Fiom

QUAL’E’ LA LARGA MAGGIORANZA DI CUI PARLA LA CGIL?  Il segretario regionale dei metalmeccanici, Alberto Monticco: “Confermata la bontà del contratto sottoscritto da Fim e Uilm         

Dell’ennesimo sciopero – quello di ieri – indetto dalla Fiom Cgil contro il contratto firmato da Fim e Uilm (e che entrerà in vigore il primo gennaio), le immagini televisive hanno, impietosamente, quantificato la partecipazione al presidio sotto la RAI.

Ai facili proclami della Cgil, non seguiti da dati effettivi sull’adesione, è la Fim Cisl a rispondere, riportando in una nota i primi, seppur parziali, numeri sulla partecipazione al presidio, che giungono dal territorio. Adesione – secondo la Fim – complessivamente scarsa per Trieste (praticamente nulla nelle piccole aziende, del 4% per la Ferriera, dell’1% per Fincantieri Palazzo Marineria e del circa 20% per la Wartsila Italia) e Pordenone, che registra una partecipazione sporadica e bassissima con soltanto 25 su 900 dipendenti della Electrolux Professional ad essere scesi in piazza. Quanto a Udine la percentuale risulta inferiore rispetto a quella dello sciopero del 9 ottobre, che è stata pari allo 4,5%.

“A questo punto, – commenta il segretario regionale della Fim, Alberto Monticco – quale è l’ampia maggioranza di cui parla la Fiom?”. “Non è già forse questo un risultato chiaro e significativo di cosa pensino le lavoratrici ed i lavoratori metalmeccanici sul contratto sottoscritto dalla Fim e dalla Uilm?”, si domanda ancora il sindacalista cislino. Ed ancora: “Quanti scioperi e quante manifestazioni dovranno ancora fallire e quanti soldi dovranno ancora rimetterci  i metalmeccanici? Perché la Fiom, che non riconosce le nuove regole sulla contrattazione, non si attiva per realizzare un proprio contratto invece di manifestare contro chi il proprio lavoro lo ha fatto?”. “Forse perchè – commenta Monticco – ritiene di non essere in grado di farlo, come è già successo nel 2001 e nel 2003. Di quei contratti le lavoratrici ed i lavoratori possono ricordare soltanto i benefici economici portati a casa da Fim e Uilm mentre attendono ancora gli aumenti che la Fiom aveva loro promesso inducendoli a fare tante ore di sciopero”.

La Fim Cisl ritiene, dunque, che anche questa volta le tute blu del Friuli-Venezia Giulia sapranno riconoscere chi lavora sui temi sindacali, contratta e porta a casa risultati e chi, invece, trincerandosi dietro soltanto a “parole d’ordine” vuol nascondere i propri insuccessi sindacali e contrattuali.

Trieste, 12 novembre 2009