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Cultura della sicurezza contro gli infortuni

Pensare positivo è molto difficile, soprattutto quando si pensa alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il 2008 in Alto Friuli è cominciato in modo drammatico.

L’infortunio accaduto in Ferriere Nord a Rivoli di Osoppo ci deve far capire che questa sarà e dovrà essere il tema centrale dell’attività del Sindacato nei prossimi anni.

Dovremo chiedere agli organi di vigilanza più controlli, più fermezza, meno multe e più sanzioni penali,chiedere che nei bilanci delle ASS siano sempre in aumento le risorse da dedicare all’obiettivo della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Dobbiamo chiedere al mondo dell’impresa di considerare la sicurezza del proprio luogo di lavoro come una priorità, un vincolo morale, un valore assoluto, nei propri bilanci la spesa anzi l’investimento sulla sicurezza deve essere l’indicatore più importante per qualificare l’efficienza e la qualità del proprio prodotto.

Dobbiamo però pretendere anche da noi stessi, dal mondo della rappresentanza dei lavoratori, più volontà,più consapevolezza, più coraggio, soprattutto quando occorrerà scegliere tra sicurezza e salario.

Insomma la cultura della sicurezza è la grande assente dalle vicende degli ultimi anni e degli ultimi mesi.

La cultura della sicurezza passa dalla conoscenza dei rischi, l’informazione, la formazione, la sensibilizzazione di tutti i lavoratori, soprattutto dei nuovi assunti che sono chiamati a lavorare in un ambiente a loro sconosciuto.

Alle Organizzazioni Sindacali compete una parte dei compiti relativi alla informazione e formazione dei lavoratori, alla crescita dei propri rappresentanti (RLS), oltre che l’individuazione delle priorità di intervento da porre all’impresa.

Le difficoltà sono innumerevoli.

I nostri RLS, spesso rimangono in carica per troppo poco tempo e lasciano l’incarico quando hanno cominciato ad acquisire conoscenze e competenze per poter avere un ruolo positivo.

Troppo poca è la formazione che gli offriamo, non molta è la collaborazione degli altri delegati della RSU e i lavoratori tendono a vederli come coloro che possono e debbono risolvere ogni problema di sicurezza e ambiente presente nel loro posto di lavoro.

Anche la struttura sindacale deve fare molto di più, non solo dichiarazioni roboanti quando c’è un infortunio e poi considerare un aumento salariale più importante di un intervento sulla sicurezza o sulla salute.

La prima grande priorità deve diventare la conoscenza del documento di valutazione dei rischi.
Rispetto a  trenta anni fa la maggioranza degli infortuni (70%) è imputabile, non a carenze nei sistemi di sicurezza della singola macchina ma da quelle che sono definite le “azioni pericolose”, cioè quelle relative alle attività comportamentali determinate da ritmi di lavoro,scarsa organizzazione del lavoro,stress,differenze di genere ecc…….

Un analisi accurata dei documenti di valutazione dei rischi ha evidenziato la quasi totale assenza di quelli legati alle “azioni pericolose”.

Per combattere il rischio occorre conoscerlo e farlo conoscere ai lavoratori, ma anche e soprattutto ai tecnici e ai responsabili dell’impresa.

Con loro e con i RLS va quindi costruito il processo di valutazione del rischio, perché loro vivono la quotidianità, e non si può e non si deve prescindere dalla loro partecipazione attiva alla stesura finale del documento.

Da ultimo va sottolineato che i temi della sicurezza dovrebbero essere affrontati con una cultura partecipativa che forse qualche volta noi non abbiamo, ma che troppo spesso il mondo imprenditoriale non vuole accettare.

Per queste ragioni cgil cisl uil e l’associazione industriali della provincia devono assieme discutere, valutare, ipotizzare un progetto che possa fare un balzo più grande ma soprattutto un salto qualitativo.

Il protocollo di intesa sottoscritto nel 2004 e recentemente allargato ai vigili del fuoco, il sito web con l’ASS, l’Inail e tutte le parti sociali sono una buona base di partenza, ma non dobbiamo accontentarci.

Il presidente dell’Associazione Industriali A. Luci ha chiesto alle Organizzazioni Sindacali un incontro urgente per riprendere in modo condiviso le questioni relative alla sicurezza sul lavoro.
In questo caso possiamo dire che cominciamo bene il 2008.

Noi siamo pronti a questa grande sfida.

 

Ivano Monguzzi
segretario ust cisl Alto Friuli