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Chiusure a singhiozzo degli uffici postali

Ancora una volta dobbiamo denunciare le sconcertanti iniziative intraprese dalla Direzione della Filiale di Udine di POSTE ITALIANE SPA di chiudere gli Uffici postali anche in località sede di Comune.
Contravvenendo infatti alla previsione normativa dei Decreti Ministeriali di Gentiloni prima (nel 2007) e di Scajola nel 2008 che stabilivano una rimodulazione delle aperture giornaliere ed orarie degli uffici postali, fino a fissarne standard minimi per assicurare un’adeguata erogazione di servizi, Poste Italiane sta procedendo a chiusure selvagge di uffici o a limitazioni dell’orario di apertura degli stessi. Ciò provoca enormi disagi non solo alla popolazione, costretta a peregrinare da una località all’altra in cerca di un ufficio postale aperto, ma anche agli operatori che nelle Poste lavorano e che, ormai troppo spesso, non sanno in quale ufficio andranno a lavorare il giorno dopo e con quali orari di apertura al pubblico.
Le motivazioni addotte dalla Direzione di Filiale di Udine richiamano la necessità di razionalizzare a fini economici le strutture aziendali e di sottoporre il personale applicato a continui corsi di formazione, nonché alla necessità di smaltire le ferie accumulate.
Le negative conseguenze del fenomeno delle chiusure selvagge sono particolarmente avvertite nella provincia di Udine ed in particolare nelle zone montane, dove esistono molti uffici postali in cui è applicato un solo operatore che, in caso di assenza per i motivi appena descritti, non può essere sostituito.
Su questa materia abbiamo già aperto un conflitto di lavoro che si discuterà il giorno 26 novembre prossimo sul tavolo regionale. Nel frattempo, in mancanza di una sospensiva delle chiusure indiscriminate da parte dell’Azienda, questa Organizzazione Sindacale si vedrà costretta ad adottare forme di lotta che più riterrà opportune, anche le più estreme, per far rispettare gli accordi.

Marcello Trinco
Segretario provinciale Slp-Cisl