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Cgil Cisl Uil presentano alla regione il documento per il tavolo di concertazione per il rilancio del Fvg

I sindacati confederali del Friuli Venezia Giulia aprono con un documento unitario il confronto con Regione ed Associazioni di categoria, come richiesto a gran voce, da alcuni mesi, dal segretario regionale della Cisl, Giovanni Fania, e dai colleghi di Cgil e Uil, Franco Belci e Luca Visentini. Ed è proprio il leader della Cisl regionale che ricorda come «abbiamo sollecitato ad un confronto tutte le parti, con senso di responsabilità e determinazione, perché – sottolinea – è a rischio la coesione sociale di questa regione, un patrimonio prezioso che si è costruito in decenni di lavoro e sacrifici». Ora, dice la Cisl, si deve intervenire subito.

Le priorità indicate dal documento riguardano ammortizzatori sociali e incentivi alle assunzioni dei disoccupati, ma anche infrastrutture, sostegno all’innovazione, sconti fiscali per le imprese virtuose. Ancora: una grande campagna di rilancio della produttività e della qualità del lavoro, nonché della crescita dimensionale e manageriale del tessuto imprenditoriale. I sindacati non dimenticano neanche il lavoro già fatto e chiedono di riprendere in mano il Protocollo sulla concertazione siglato nel 2004, snellendone le procedure.

Il documento presentato al presidente della Regione, Renzo Tondo, evidenzia come la crisi «abbia doppiamente colpito la nostra regione, dal momento che già prima della recessione internazionale il nostro sistema produttivo denunciava sintomi di una crisi strutturale di trasformazione. È anche per questa ragione che i timidi segnali di ripresa a livello globale stentano ad attecchire in Friuli Venezia Giulia. La risposta a questa situazione, che ha falcidiato negli ultimi due anni migliaia di posti di lavoro, deve essere di lungo periodo. I provvedimenti assunti dalla Regione (ammortizzatori sociali e sostegno all’accesso al credito per le imprese), pur condivisi dalle organizzazioni sindacali, non sono stati assolutamente sufficienti a rilanciare l’economia. È quindi giunto il momento, per Cgil, Cisl e Uil, di mettere in campo un’analisi strategica e misure di incentivazione più robuste per la nostra economia».

Varie le proposte su cui aprire il confronto. Innanzitutto, la «conferma dei provvedimenti straordinari, ma puntando soprattutto sugli investimenti. Servono incentivi alle assunzioni dei disoccupati, ma anche infrastrutture, sostegno all’innovazione, incentivi e sconti fiscali per le imprese virtuose. Inoltre, una grande campagna di rilancio della produttività e della qualità del lavoro, nonché della crescita dimensionale e manageriale del tessuto imprenditoriale». Solo così le nostre aziende, secondo Cgil, Cisl e Uil, potranno competere sui mercati internazionali e agganciare la ripresa economica.

«Rilancio della produttività – spiegano i sindacati – significa anche incremento dei salari, e quindi dei consumi interni, il che fa bene alla ripresa. Un concetto, quello di “più salario per più produttività ed efficienza”, che per il sindacato si deve applicare anche al settore pubblico, dove al rinnovo del contratto del comparto, bloccato da troppo tempo, si deve accompagnare una vera riforma della pubblica amministrazione regionale. Una riforma per la quale il sindacato confederale si sta battendo da molti anni, senza ricevere risposte adeguate dalle istituzioni.

Cgil, Cisl e Uil chiedono al presidente Tondo di organizzare “tavoli di concertazione” su 12 punti e cioè:
Le politiche settoriali e territoriali di sviluppo e di governo dell’economia;
il sistema delle infrastrutture;
mercato del lavoro, occupazione, sicurezza e formazione;
sanità e sociale;
organizzazione delle società regionali;
autonomie locali;
istruzione e cultura;
immigrazione e frontalierato;
ambiente ed energia;
tariffe e canoni;
il comparto unico;
politiche della casa e degli appalti.

«Siamo impegnati ad ottenere il massimo successo da questa iniziativa – sottolinea Giovanni Fania – e, per quanto riguarda la Cisl, non faremo mancare il nostro impegno di proposte e stimoli agli altri soggetti che siederanno al tavolo. Ne va – conclude – del futuro della nostra regione e della vita quotidiana di tanti soggetti deboli, a partire dai giovani e dalle famiglie così duramente messe alla prova dalla crisi».