Top
 

Comunicati

Cisl FVG > Archivio informativo  > Comunicati  > BONANNI ALLA CISL FVG: CONTINUARE SULLA STRADA DELLA RESPONSABILITA’

BONANNI ALLA CISL FVG: CONTINUARE SULLA STRADA DELLA RESPONSABILITA’

A Magnano in Riviera in oltre 600 a seguire la tavola rotonda su crisi e strategie
La ricetta: un mix  di istruzione, credito, investimenti

          La parola d’ordine per uscire dalla crisi non può che essere quella della responsabilità. Responsabilità che – per il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni – significa apertura al dialogo per ristabilire la coesione ed il necessario clima di serenità per il bene del Paese, mentre per il presidente della Regione Renzo Tondo vuol dire prendersi impegni precisi. Alla tavola rotonda – organizzata dalla Cisl regionale e che chiude il Meeting d’autunno del Sindacato (che ha visto la partecipazione di oltre 600 tra quadri e delegati) – si punta dritto sulle stretgie per uscire dalla crisi e guardare con ottimismo al futuro, malgrado i noti dati forniti dall’economista Fulvio Mattioni (in allegato) che ha aperto i lavori.

          “Il nostro obiettivo – ha anticipato il segretario regionale della Cisl Fvg, Giovanni Fania – è quello di interrogarci su cosa fare e quali mezzi mettere in campo per superare la crisi in atto, con responsabilità e strumenti appropriati, e, soprattutto, prendendone piena coscienza. Fino oggi la crisi ci ha attanagliato, facendo pagare i costi più alti ai lavoratori e alle  loro famiglie, ma anche ai pensionati. Avremo a che fare con problemi sempre più pressanti: aziende che chiudono, lasciando a casa lavoratori over 45 da ricollocare; extracomunitari che stanno abbandonando i nostri territori e le nostre fabbriche in cerca di lavoro e che si portano via competenze e manualità insostituibili; donne che avranno sempre più difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro (mentre incalzano gli Obiettivi di Lisbona!) e che oggi – come dimostrano le lavoratrici della Safilo – sono disposte a recuperare mestieri e mansioni ormai “antiche”, come quelle di operatore socio-sanitario”. “Oggi, però – ha aggiunto – vorremmo con la nostra riflessione affrontare la crisi con un atteggiameno di serenità. Gridare al lupo al lupo non serve a niente e a nessuno, ma anzi frena ancor di più la ripresa con il blocco dei consumi.  Noi dobbiamo capire e ragionare, aprendoci al problema e non nascondendoci dietro le paure”.

          Fiducia e pragmatismo anche per il presidente dalla Regione, Renzo Tondo, che ha elogiato la Cisl regionale per il suo atteggiamento responsabile e per la capacità di dialogo costruttivo. “Per quanto ci riguarda – ha detto, in sostanza – la nostra azione verterà su tre punti: tutte le risorse possibili sugli ammortizzatori sociali, infrastrutture per i prossimi 5 anni (dalla terza corsia alla Sequals-Gemona), accesso al credito, con la premessa che nessuno può distribuire più ricchezza: di quanto si produce. “La Regione – ha aggiunto – non può sostituirsi ai privati, ma occorre a sostenere e facilitare chi fa impresa”. Per Tondo, poi, un’ulteriore passaggio non può prescindere dalla riforma del sistema pubblico, pena una forte frattura sociale e il rinnovato ruolo di Friulia (21 nuove aziende sono state interessate dall’intervento della Finanziaria). “Basta con i campanilismi – ha concluso – le batteglie di retroguardia e autoreferenzialità: la stagione delle opportuntinità si è ampliata”.

          Quanto al presidente di Confindustria, Alesandro Calligaris, lancia la sua ricetta, un mix di formazione, territorio con strutture adeguate per abbattere i costi di produzione, fiscalità, recupero dei mestieri del passato. “Se fino a qualche anno fa – ha detto – eravamo fortissimi nell’export grazie anche al deprezzamento della lira. Con l’euro tutto è cambiato: occorre scommettere e realizzare beni a maggior valore aggiunto”.

          “Tuttavia – gli ha fatto eco il presidente regionale di Confartigianato Graziano Tilatti – occorre anche che tutta la società, e non solo la politica, concorra a realizzare un nuovo modello di sviluppo: la fiducia nasce dalla collaborazione e dall’idea che le aziende non devono più essere solo un luogo di ptrimonio, ma soprattutto di risorse umane. Soltanto ridando dignità al lavoro e con le banche che ritornano a svolgere una funzione sociale, vicino sul territorio, potremo farcela”.

          A chiudere la tavola rotonda è stato l’atteso intervento del segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni. “Un anno fa – dice – ci guardavano storto quando ci rifiutavamo di stare al gioco dei litigi: oggi i fatti ci danno ragione: è solo con senso di responsabilità – quello che abbiamo sempre manifestato – che questo Paese può evitare la deriva”. “Quella stessa responsabilità su cui noi abbiamo impostato la nostra azione chiedendo, ad esempio, ammortizzatori sociali anche in deroga per 8 miliardi a diretta gestione dei territori e l’allungamento dei trattamenti”. Ma per Bonanni occorre che tutti facciano la loro parte: la politica, coinvolta in un “teatrino che distoglie dai problemi reali”, e le banche che “non stanno facendo il loro mestiere, ma continuano a dedicarsi alla speculazione”. “A Tremonti – tuona dal palco Bonanni – glielo diremo lunedì, così come che le nostre banche fanno pagare i servizi molto di più che in altri Paesi”. Servono – per il segretario nazionale – azioni decise e concrete per porre un freno a questi malcostumi che minano anche la morale. Ad esempio? Autorizzare i 14mila punti postali italiani ad effettuare operazioni di banking. “Oggi – commenta – i poteri forti ci impediscono di avere il clima di fiducia che ci serve”. “Un clima di fiducia a cui noi stiamo contribuendo con tutte le nostre forze: con i contratti di solidarietà e con la detassazione della metà per ogni investimento su macchinari effettuata dalla ziende che non licenziano”. Del resto per il numero uno della Cisl, la fiducia non può che nascere dal dialogo, non certo dalle “sceneggiate” di qualcuno. Manca tuttavia – secondo Bonanni – anche una sterzata più decisa. “Avevamo chieso la nomina di 30 tecnici cui commissariare le opere (energia e infrastrutture)  già finanziate con 30 miliardi. Dove sono?”. Poi le richieste concrete del Sindacato: detassazione della 13ma, abbassamento delle aliquote per i lavoratori dipendenti e i pensionati con la differenza posta sui consumi, partecipazione agli utili, federalismo fiscale purchè non si traduca in un’operazione “gattopardesca”, energie alternative (eolico, risparmio energetico), istruzione, attenzione alle scienze della vita.

21 settembre 2009

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg