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Accordo aziendale Electrolux. La Fim auspica ora un confronto sulla riorganizzazione

Conquiste del lavoro , 2/9/2007
Obiettivo stabilizzazione

”Una volontà diversa che auspico sia un primo segnale per poter aprire una discussione seria sulle questioni legate alle persone e che ognuno si prende la responsabilità su come risolvere i problemi, senza darsi la colpa reciprocamente”. Così Maurizio Cappellin, segretario generale Fim Pordenone all’indomani della sottoscrizione, giovedì sera dopo una lunga trattativa, dell’accordo aziendale tra Rsu di Fim Fiom Uilm dello stabilimento di Porcia e la direzione aziendale. Al centro della discussione le modifiche legate al contratto integrativo sottoscritto lo scorso gennaio.

”L’azienda la settimana scorsa – spiega Cappellin – ha convocato le Rsu chiedendo in base all’integrativo di gennaio di andare in deroga sull’assunzione dei lavoratori a termine, oltre, cioè il 16% previsto. Siamo partiti perciò da qui sottoponendo le nostre richieste e confrontandoci sulle questioni. Da una parte la nostra aspettativa è stata quella di consolidare e trasformare molti dei circa 360 contratti a tempo determinato, in tempo indeterminato. Dall’altra rivedere l’andamento dei premi di risultato. Nell’accordo di giovedì sono state soddisfatte in maniera positiva le nostre richieste rispetto all’occupazione. Nello stabilimento di Porcia c’è un piano di riorganizzazione che scade nel 2008 e che prevede per effetto del trasferimento di parti della produzione, un esubero di 250 persone. La nostra aspettativa è quella di affrontare la questione prima della scadenza. Dalla presentazione del piano infatti, le condizioni sono mutate, per cui vogliamo avere la possibilità di ragionare non in termini di eccedenze, ma di consolidamento del personale”. E’ stata quindi concessa una deroga per l’utilizzo fino a 660 lavoratori a tempo terminato, in pratica 310 in più di quelli che ci sono oggi.

”Per ciò che ha a che fare con gli obiettivi, invece – prosegue Cappellin – per effetto della riorganizzazione avvenuta, si sono verificate situazioni organizzative che non hanno dato fino ad ora i previsti recuperi di produttività e soddisfazione della domanda, di conseguenza i premi concordati. Noi chiediamo all’azienda di riconoscere questi aspetti e arrivare quanto prima al raggiungimento del premio previsto. Di questo tema se ne discuterà, tra l’altro, alla fine di settembre in un incontro con l’osservatorio nazionale per un ulteriore aggiornamento e una verifica della questione dei premi legati agli obiettivi”.

Ma non è tutto, ci sono anche nuovi aspetti da sottolineare, secondo il segretario della Fim pordenonese. ”E’ stato un accordo in cui va rilevata senz’altro la tempestività della conclusione – aggiunge ancora -. Spesso, infatti, l’azienda ha criticato il fatto che le sue richieste venivano evase dopo lunghe trattative, in questo caso in una settimana invece è stato raggiunto un accordo. La critica che ci veniva mossa sul fatto che i tempi del sindacato sono lunghi questa volta non trova appiglio. Noi siamo consapevoli che oggi Porcia gioca un ruolo importante ed è sotto la lente d’ingrandimento degli azionisti svedesi. Non dare riposte sui volumi previsti e non discutere le richieste sarebbe stato rischioso. Questo però non può essere condizionante sino a dover accettare tutto ciò che ci viene richiesto. L’azienda ha capito che c’è un problema effettivo rispetto agli organici, 660 terministi sul 1.700 operai diretti rappresentano una quota importante e quindi ha acconsentito a scendere sul terreno della possibilità a discutere del consolidamento del personale”.

Monica Borga