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GRAVISSIME LE DICHIARAZIONI DELLA GIORNALISTA PALOMBELLI

Dopo gli ultimi sette femminicidi avvenuti in questi ultimi sette giorni,  le parole della giornalista Palombelli pesano come macigni, pur dopo le sue scuse. Anche se la giornalista dovesse subire un procedimento disciplinare,  le parole pronunciate non saranno cancellate e neppure dimenticate.

Per il Coordinamento Donne della CISL del Friuli Venezia Giulia quanto successo è un fatto gravissimo, tra l’altro compiuto da parte di una “professionista” che ritenevamo molto preparata.

Questo denota, a nostro avviso, dichiara Luciana Fabbro responsabile del Coordinamento, che c’è proprio una radicalizzazione culturale nel tentare di giudicare la vittima rispetto al presunto colpevole.

Le parole che sono state pronunciate sono una offesa insanabile verso le vittime e non ultimo verso i familiari e la loro sofferenza.

Il  Coordinamento Donne della CISL è da anni impegnato per cambiare quella cultura sessista e patriarcale che considera la donna inferiore all’uomo e tenta di trasforma le vittime in colpevoli.

Ci chiediamo perché, per lo stesso principio  della “vittimizzazione secondaria “, quando avviene un furto non viene condannato il derubato?

Il Coordinamento Donne della Cisl del FVG – continua Fabbro – condanna fermamente  ogni forma di violenza, anche quando questa violenza si manifesta con messaggi sessisti e discriminatori,  anche quando vengono trasmessi dai mezzi di comunicazione di massa. Le Parole uccidono tanto quanto i proiettili. Proprio chi nella propria professione utilizza le parole,  è chiamato in primis ad educare e non a giustificare forme di violenze. Perché, con le parole, questi ‘professionisti’ hanno il potere di influenzare l’opinione pubblica.

Le 73 donne uccise in ambito familiare/affettivo dall’inizio dell’anno, dichiara Claudia Sacilotto della segreteria regionale della Cisl del FVG, volevano ‘solo’ vivere la loro vita, desideravano essere libere di poter fare le loro scelte individuali ed affettive e, non meritavano altre che essere lasciate libere di poterle compierle!

Servono pene più severe e senza sconti per chi si macchia di crimini così gravi e meschini, continua  Sacilotto. E’ ormai evidente che la legge sul Codice Rosso, non è sufficiente a debellare l’odioso fenomeno della violenza sulle donne.

Infine, tutti noi – continua Sacilotto – dobbiamo impegnarci ad un cambio culturale nel rispetto della persona, che passa anche dall’utilizzo corretto delle parole.

La Cisl del FVG è infatti impegnata nel progetto #leparolecontano che sarà presentato in occasione della giornata internazionale per il contrasto alle violenze sulle donne.